Dal Foro Boario all'isola Tiberina

Passeggiate

S. Maria in Cosmedin e Bocca della VeritáS. Maria in Cosmedin

E’ una chiesa del VI secolo, tra le nostre preferite: medioevale e molto austera.

Esterno. Il campanile è un bell’esempio di costruzione medioevale in mattoni: sette piani di finestre separate da sottili colonne e con dischi di porfido incassati nella facciata.

Interno. L’aspetto originale, risalente al XII secolo, appare immutato. Le colonne e i capitelli risalgono ai tempi di Roma antica. Nei secoli bui del Medio Evo, vi era un matroneo, cioè una galleria sopraelevata dove le donne potevano pregare lontano dagli sguardi indiscreti degli uomini.

La chiesa che qui sorgeva anticamente venne chiamata "kosmidion" dal greco "kosméo", che vuol dire "adorno, abbellisco", a causa della sua magnifica decorazione.
Bocca della Verità
Nel XII secolo era di gran moda l’uso, allora considerato rivoluzionario, di incastonare frammenti di manufatti romani nel pavimento, a formare bellissimi disegni. Sia la griglia divisoria tra l’altare e l’area destinata ai fedeli, sia il bellissimo pavimento sono esempi particolarmente riusciti di questa tecnica. Per 200 anni, i "Cosmati", un gruppo di famiglie di artigiani del marmo, diedero vita a una fiorente produzione di magnifici pavimenti.

L’altare è una vasca d’epoca romana in porfido, una pietra particolarmente apprezzata per il colore rosso scuro, le cui cave si esaurirono nel I secolo a.C. Di conseguenza, tutte le opere successive sono state ricavate da pezzi scolpiti in precedenza.

Sulla parete della sacrestia vi è un mosaico dell’VIII secolo a fondo oro, proveniente dall’antica chiesa di S. Pietro.


Bocca della Verità

Grande disco in marmo antico, scolpito a forma di volto umano, che a suo tempo celava l’apertura di una fogna. Vuole la leggenda che la bocca del mascherone mozzi la mano ai bugiardi che ve la infilano.

Si sa che dietro la Bocca della Verità si nascondeva un tempo un sacerdote, il quale percuoteva il polso dei bugiardi incalliti, facendoli guaire dal dolore. Era meta abituale di madri con figli scapestrati e mogli con mariti infedeli.

S. Maria in Cosmedin

Storia

Leggenda. Enea si sarebbe stabilito qui al suo arrivo da Troia.

495 a.C. La massiccia Ara Massima di Ercole sorge in questa zona paludosa.

69-81 d.C. Sotto gli Imperatori della famiglia Flavia viene costruito un porticato a colonne destinato agli ispettori del vicino mercato di granaglie, frutta e verdura ("forum holitorium"), i quali dovevano impedire che i consumatori venissero raggirati. Nei paraggi c’erano le stalle dei purosangue utilizzati per le corse dei carri nel Circo Massimo, e il Tempio di Mitra dove gli aurighi si recavano a pregare prima delle gare.

200 d.C. Viene costruita - per i Cristiani che vengono qui a pregare rischiando la vita - una piccola cappella sotterranea, probabilmente nelle fondamenta del tempio. E’ l’attuale cripta di Santa Maria in Cosmedin.

VI sec. Viene costruita qui una piccola chiesa per la comunità greca a Roma.

772. Papa Adriano I ingrandisce e abbellisce l’edificio per accogliervi l’ondata di profughi in fuga da Costantinopoli a causa delle persecuzioni iconoclastiche, quando cioè le autorità bizantine vietarono l’adorazione d’immagini sacre.

1223. Nuovo restauro, nel corso del quale viene rifatto anche il pavimento, che è forse il primo pavimento cosmatesco.


Piazza Bocca della Verità  (Mappa H 8)


Tempio di Portunus

Anche detto Tempio della Fortuna Virile. E’ una costruzione quadrata che sorge a pochi passi dalla precedente e risale anch’essa al II secolo a.C. Dal IX al XIX secolo è stata usata come chiesa.

Entrambi i templi, ricoperti di stucco e dipinti, erano situati accanto al vecchio porto di Roma, proprio di fronte alla punta sud dell’Isola Tiberina, dove, a seconda delle stagioni, era possibile guadare il fiume.


Cloaca Massima

Costruita a partire dal 509 a.C. sotto il regno di Tarquinio il Superbo, rappresenta il punto più alto dell’arte etrusca di far defluire le acque costruendo canalizzazioni sotterranee. Le condutture fognarie sono ad altezza d’uomo e possono venire visitate con uno speciale permesso.

Tutta l’area paludosa compresa tra le pendici dei Sette Colli venne prosciugata in questo modo per costruire il Foro Romano, e divenne così il centro del mondo per oltre mille anni. La bocca di scarico di questa brillante opera ingegneristica è visibile sulla riva est del Tevere, proprio sotto il Ponte Palatino.

Ponte Palatino  (Mappa G-H 8)


Teatro di Marcello

Teatro di MarcelloGiulio Cesare iniziò la costruzione di quest’edificio nell’11 a.C. e Augusto la ultimò, chiamandolo con il nome del genero nonché erede designato.

Tuttavia Marcello morì prima di lui, nel 23 a.C., all’età di 19 anni: era figlio di Ottavia, la sorella preferita di Augusto.

Nel corso dei secoli, le famiglie di tre Papi distrussero parte del teatro per costruirvi castelli e palazzi.

Oggi, pochi fortunati dispongono di magnifiche abitazioni in quest’antica costruzione.

Via Teatro di Marcello (Mappa H 8)

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