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S. Andrea della Valle
(1665, Carlo Maderno, Carlo Rainaldi, Carlo Fontana). Allinizio di Tosca, il protagonista dellopera di Puccini sta dipingendo in questa chiesa, la cui cupola è la più alta di Roma dopo quella di S. Pietro.
Questo gigante barocco domina la parte centrale del trafficato Corso Vittorio Emanuele, ma non viene visitato da molta gente.
Consigliamo leventuale visitatore di paragonare i dipinti al soffitto del Domenichino (1581-1641) con quelli del suo rivale Giovanni Lanfranco (1582-1647). Questultimo è lautore del brillante ed innovativo "trompe loeil" della Gloria del Paradiso, il primo affresco illusionista applicato ad una cupola, che ebbe unimportante influenza sui successivi maestri del Barocco pittorico.
Domenichino aveva in precedenza affrescato la volta del coro con il ciclo della vita di SantAndrea, in uno stile molto tradizionale e statico, ma, dopo aver visto lesuberante cupola di Lanfranco, dipinge i pennacchi della cupola stessa con affreschi dei quattro evangelisti, dotati di una tale forza da renderli paragonabili alla Cappella Sistina di Michelangelo.
Lelemento caratteristico dellesterno è rappresentato dallangelo in pietra al lato sinistro della facciata, che introduce una nota di asimmetria in quanto privo del corrispondente al lato destro. Si dice che lo scultore Ercole Ferrata, avendo udito Papa Alessandro VII criticare langelo già eseguito, abbia esclamato: "Se ne vuole un altro, se lo faccia da solo!"
Piazza SantAndrea della Valle. Tel. 06 686133. (Mappa G 6)
Palazzo Madama
(1610, Paolo Maracelli e Ludovico Cardi). E così chiamato a ricordo di una figlia illegittima dellImperatore Carlo V dAustria, che aveva sposato Alessandro de Medici, ma il cui titolo era semplicemente "Madame".
Aveva ereditato questo Palazzo da Caterina de Medici, che vi aveva vissuto prima di andare a Parigi, dove sposò Enrico II ed introdusse la buona cucina tra i barbari transalpini.
La facciata barocca e le ali ingrandite ospitano il Senato fin dallunità dItalia nel 1871.
Corso del Rinascimento. Tel. 06 67061 (Mappa F 5)
Orario: 10-18. Aperto il primo Sab. del mese dalle 10 alle 18
Palazzo Venezia
E il massiccio edificio che domina lomonima piazza. Negli anni 30 Mussolini arringava le masse dal suo balcone centrale.
Palazzo Venezia ospita le collezioni (vedi: Musei) appartenenti ai membri della famiglia Barbo, specialmente a quel buono a nulla di Lorenzo Cybo, che aveva perso al gioco il patrimonio che permise allavversario e vincitore, Raffaele Riario, di costruire Palazzo della Cancelleria.
Nelle sue sale vengono spesso organizzate grandi mostre. Memorabile la Sala del Mappamondo.
Palazzo Venezia
Storia
1455. Considerato a volte il primo edificio del Rinascimento a Roma, mezzo fortezza e mezzo palazzo, con un grande cortile alberato allinterno, Palazzo Venezia ricopre un intero isolato del quale fa parte anche la chiesa di San Marco. Questultima, iniziata nel 336 d.C., ha sullabside alcuni bei mosaici del IX secolo. Il Papa Paolo II Barbo avvia i lavori dellattuale edificio, che dedica, insieme alla chiesa, a Venezia, sua madrepatria (vedi il leone rampante).
1564. Diviene la Residenza dellAmbasciatore di Venezia.
1814. LAustria, dopo aver conquistato il Veneto, fa installare il suo Ambasciatore a Palazzo Venezia.
1916. Lo Stato italiano prende possesso delledificio, che durante il Fascismo diviene la sede degli uffici di Mussolini. Questi, per impressionare Hitler, fa abbattere il quartiere medioevale posto tra Piazza Venezia e il Colosseo, in modo da rendere il grande simbolo di Roma Imperiale visibile dal balcone.
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Via del Plebiscito, 118. Tel. 06 6798865. (Mappa H 6)
Orario: 9-14. Chiuso lun.
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