Campidoglio

Da non perdere

Palazzo Nuovo

Musei Capitolini, Galata morenteQuesto edificio, noto anche come il Museo Capitolino (1644-55, Michelangelo, Girolamo Rainaldi), si trova sul lato sinistro della piazza guardando il Palazzo dei Senatori (in fondo al centro).

Al centro del cortile c’è una fontana con una statua reclina, nota come "Marforio". Era una delle cosiddette "statue parlanti" del centro di Roma. Succedeva spesso che qualcuno appendesse al collo di queste statue un cartello in cui si dava voce, spesso in rima, alle doglianze popolari del momento.

Sulla destra, in una teca di vetro, la statua equestre di Marco Aurelio, del II secolo d.C. Questa effigie dell’Imperatore con la mano tesa verso il popolo, amatissima dai romani, era fino a pochi anni fa collocata al centro della Piazza del Campidoglio, sul piedistallo appositamente creato da Michelangelo.

Recentemente è stata posta sotto vuoto per proteggerla dall’inquinamento e restituita all’antica bellezza. L’originaria patina d’oro conserva in parte il suo tenue splendore. Sopravvissuta in tutta la sua gloria alle secolari campagne dei Papi contro il paganesimo—perché si riteneva erroneamente che rappresentasse Costantino, il primo Imperatore cristiano – questa statua ci lascia intravedere quale dovesse essere lo splendore della Roma antica, disseminata di opere tanto preziose. Per evitare il riflesso del vetro, spostatevi verso la piccola finestra a destra del monumento.

Nella Sala 1, al primo piano, si trova il "Galata morente" (vedi immagine), una figura finemente scolpita, ricca di pathos, che venne ritrovata negli Orti Sallustiani. Il bel giovane in marmo bianco sulla destra è Antinoo, amico e amante di Adriano. Quello che appare come un ginocchio contuso in realtà è soltanto un difetto del marmo.

Nella Sala 2 Adriano raffigurato nei panni di Marte (II sec. a.C.). L’Imperatore era un soldato-filosofo-architetto. Probabilmente quello alla sua destra è un altro ritratto del suo amante Antinoo. Molte delle statue qui presenti provengono da Villa Adriana a Tivoli.

Musei Capitolini, mosaico delle colombeLa Sala 4, è detta anche Sala dei Filosofi. In verità non tutti i personaggi qui effigiati sono filosofi. Vi sono 3 Socrati, 1 Omero e 3 Ciceroni. La statua di un giovane guerriero, al centro, rappresenta Marcello, che fece edificare il bellissimo Teatro omonimo, non lontano dall’Isola Tiberina.

La Sala 5, detta degli Imperatori, contiene 65 busti, anche se forse non tutti raffiguranti imperatori. La ritrattistica romana non idealizzava il soggetto, e le opere qui esposte mostrano perfino le verruche e tutto il resto. Indovinate quale è Nerone: il giovane con la frangetta che non ha affatto l’aspetto di un pazzo. Sopra una colonna, un delicato ritratto di Augusto (I sec. a.C.). Sua moglie Livia si trova a destra, nell’angolo, sulla seconda mensola, con un’elaborata acconciatura e le labbra contratte: una donna decisamente forte.

Su una colonna, il ritratto di una dama della gens Flavia (I secolo d.C.). Il ritratto è una vera opera d’arte, che riproduce magnificamente persino la pettinatura.

Nella Stanza ottagonale a sinistra, tornando verso la scala, c’è la "Venere Capitolina" (II secolo d.C.). E’ un’antica copia romana in marmo di un originale di Prassitele e raffigura la dea in atteggiamento pudico, sorpresa nel bagno. In questa sala sono esposte copie di affreschi romani che rendono efficacemente l’idea del loro aspetto originario.

Nella Galleria 35 si trova la "Vecchia Ubriaca", del III secolo a.C. E’ aggrappata al suo fiasco di vino, del tutto simile a un’odierna bottiglia di Chianti, ma più grande e in terracotta.

Nella Sala 8 è esposto un magnifico mosaico del II sec. d.C., proveniente da Villa Adriana, con colombe che bevono da un recipiente d’oro. E’ stato copiato migliaia di volte nei secoli successivi, ma nessuna copia è all’altezza dell’originale. Anche questa è a sua volta copia di un antico mosaico greco.


Palazzo Nuovo

Storia

1603. Si rende necessario un nuovo museo per ospitare le opere antiche scoperte in gran copia. Hanno inizio i lavori che saranno ultimati cinquant’anni più tardi con fondi di Papa Innocenzo X Pamphili. La facciata viene eseguita in base ai disegni di Michelangelo, in modo da rispettare l’impianto unitario della piazza.

1734. Papa Clemente XII Corsini inaugura questa parte del Museo, aprendola al pubblico. Le collezioni verranno integrate dai successivi pontefici.


Le nostre preferenze: Marco Aurelio in sella all’amato destriero. E il Mosaico delle colombe.

Piazza del Campidoglio.Tel 06 6710207 (Mappa H 6)
Orario: da Mar. a Sab. 9-19. Dom. 9-18,45. Chiuso Lun. Ingresso libero l'ultima domenica del mese


S. Maria in Aracoeli

S. Maria in Aracoeli

In cima a una ripida scalinata di 122 gradini, che parte da Piazza dell’Aracoeli, questa chiesa medioevale appartenne prima ai Benedettini e successivamente ai Francescani.

Il Gesù Bambino in legno della sacrestia, venerato per i suoi miracoli, viene collocato ogni anno, durante il periodo natalizio, nel presepe allestito nella seconda cappella della navata sinistra della chiesa, dove i bambini vengono portati a recitare le preghiere.

La chiesa ha anche un accesso dalla parte alta del Campidoglio.

Piazza Aracoeli Orario: 7 – 18,30 (Mappa H 6)

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