Via Giulia

Passeggiate


Questa strada deve il suo nome a Papa Giulio II della Rovere (1503-13), ideatore del piano urbanistico che, a maggior gloria della Chiesa cattolica, avrebbe trasformato la Roma medioevale in una città più moderna caratterizzata da ampi viali diritti.

Via Giulia fu progettata per permettere ai pellegrini di raggiungere Piazza San Pietro senza smarrirsi in un dedalo di viuzze secondarie e presto divenne, ed è tuttora, la strada più prestigiosa di Roma.


S. Giovanni dei Fiorentini

S. Giovanni dei Fiorentini
Malgrado la poco attraente facciata settecentesca, si tratta di una chiesa barocca cui hanno lavorato alcuni dei più importanti architetti del Seicento: Sansovino, Antonio da Sangallo e Carlo Maderno.

Papa Leone X de’ Medici la fece edificare nel 1620 per i suoi compatrioti fiorentini stabilitisi nel quartiere, ma purtroppo non accettò i progetti presentati dai due grandi geni dell’alto Rinascimento, Michelangelo e Raffaello.

Attualmente, ogni settimana vi si celebrano messe cui è possibile partecipare con i propri animali domestici.

Piazza dell’Oro e Via Giulia (Mappa D 4)


Casa di Raffaello

Così chiamata perché edificata sul lotto che il celebre pittore, come altri artisti dell’epoca, si era acquistato nella nuova strada. La prematura scomparsa gli impedì tuttavia di avviare i lavori, cosicché l’edificio che oggi porta il suo nome venne in realtà costruito dopo la sua morte.

Via Giulia, 85  (Mappa D 5 - E 6)


Palazzo Sacchetti

Palazzo SacchettiAntonio da Sangallo, l’architetto di Palazzo Farnese, lo fece costruire nel 1542 per proprio uso personale.

Dopo la sua morte, il palazzo passò nelle mani del Cardinale Giovanni Ricci, che lo fece ingrandire da Nanni di Baccio Bigio, e successivamente divenne proprietà della famiglia Sacchetti, che vi abita ancora oggi.

Si tratta di un vasto complesso rinascimentale con un cortile al centro e un giardino sul retro, che originariamente scendeva fino al Tevere.

Palazzo Sacchetti, cortile
Dalla fine dell’Ottocento, quando gli argini del fiume vennero innalzati e fu costruito il Lungotevere, i Sacchetti non debbono più subire periodiche inondazioni.

Ma il giardino all’italiana di un tempo è stato molto ridotto e i giganteschi mascheroni appaiono quindi sproporzionati.

Da non perdere, i resti della fontana oggi in rovina all’angolo tra Via Giulia e Vicolo del Cefalo, raffigurante un ragazzo a cavallo di un delfino da cui l’acqua sgorga nel modo più naturale.

 Via Giulia, 66  (Mappa D 5)


S. Biagio

La facciata è dell’architetto G.A. Perfetti, che la realizzò nel 1730. E’ la chiesa della comunità armena, dedicata al vescovo armeno che subì il martirio nel 316, santo protettore della gola. Il 3 febbraio, giorno della sua festa, dopo una Messa cantata di rito armeno, a ogni partecipante viene distribuita una piccola pagnotta. Per questa ragione la chiesa viene chiamata "San Biagio della Pagnotta".

Via Giulia, 64   (Mappa D 5 - E 6)


I Sofà di Via Giulia

Grossi blocchi di travertino grezzo che sporgono dagli edifici sul lato destro della strada: è quanto resta dell’incompiuto Palazzo dei Tribunali, progettato dal Bramante per Papa Giulio II.

Via Giulia, angolo con Via del Gonfalone (Mappa D 5 - E 6)


Oratorio di Santa Lucia del Gonfalone

Vi si accede da Vicolo della Scimmia. Si tratta della sede di una delle molte confraternite sorte nel Medioevo a Roma, i cui membri partecipavano portando bandiere alle processioni di carri allegorici che avevano sostituito gli sport sanguinari del Colosseo. L’oratorio, che spesso ospita concerti, contiene un ciclo di 12 affreschi dipinti nel 1573 da Federico Zuccari, e altri che hanno come soggetto la Passione di Cristo.

Vicolo della Scimmia, 18   (Mappa D 5 - E 6)


Carceri Nuove

Papa Innocenzo X fece costruire questo carcere modello (A. del Grande, 1655) che rimase in funzione fino alla fine dell’Ottocento, per venire rimpiazzato dal grande e brutto carcere di Regina Coeli, sull’altra sponda del Tevere. Sulla facciata si legge un’iscrizione in favore di un trattamento più umano dei criminali.

Nell’adiacente Via del Gonfalone si trova un altro carcere, costruito 200 anni dopo esclusivamente per i minori e anch’esso attualmente abbandonato.

Via Giulia, 52   (Mappa D 5 - E 6)


S. Filippo Neri

Rimane soltanto la facciata (F. Raguzzini, 1728). Mussolini volle demolire tutti gli edifici della zona per lasciare spazio a una larga strada rettilinea che collegasse Ponte Mazzini con la Chiesa Nuova, sul vicino Corso Vittorio.

Ma la protesta popolare suscitata dall’iniziativa lo costrinse ad abbandonare il progetto prima di riuscire ad abbattere la facciata. La chiesa è tuttora diroccata.

Via Giulia   (Mappa D 5 - E 6)


Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani

(Carlo Fontana, 1700). Esempio del roboante Barocco napoletano al suo peggio.

 Via Giulia, 34  (Mappa D 5 - E 6)

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