Via Giulia |
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Questa strada deve il suo nome a Papa Giulio II della Rovere (1503-13), ideatore del piano urbanistico che, a maggior gloria della Chiesa cattolica, avrebbe trasformato la Roma medioevale in una città più moderna caratterizzata da ampi viali diritti. S. Giovanni dei Fiorentini
Casa di Raffaello Così chiamata perché edificata sul lotto che il celebre pittore, come altri artisti dellepoca, si era acquistato nella nuova strada. La prematura scomparsa gli impedì tuttavia di avviare i lavori, cosicché ledificio che oggi porta il suo nome venne in realtà costruito dopo la sua morte.
Palazzo SacchettiAntonio da Sangallo, larchitetto di Palazzo Farnese, lo fece costruire nel 1542 per proprio uso personale.
S. Biagio La facciata è dellarchitetto G.A. Perfetti, che la realizzò nel 1730. E la chiesa della comunità armena, dedicata al vescovo armeno che subì il martirio nel 316, santo protettore della gola. Il 3 febbraio, giorno della sua festa, dopo una Messa cantata di rito armeno, a ogni partecipante viene distribuita una piccola pagnotta. Per questa ragione la chiesa viene chiamata "San Biagio della Pagnotta".
I Sofà di Via Giulia Grossi blocchi di travertino grezzo che sporgono dagli edifici sul lato destro della strada: è quanto resta dellincompiuto Palazzo dei Tribunali, progettato dal Bramante per Papa Giulio II.
Oratorio di Santa Lucia del Gonfalone Vi si accede da Vicolo della Scimmia. Si tratta della sede di una delle molte confraternite sorte nel Medioevo a Roma, i cui membri partecipavano portando bandiere alle processioni di carri allegorici che avevano sostituito gli sport sanguinari del Colosseo. Loratorio, che spesso ospita concerti, contiene un ciclo di 12 affreschi dipinti nel 1573 da Federico Zuccari, e altri che hanno come soggetto la Passione di Cristo.
Carceri Nuove Papa Innocenzo X fece costruire questo carcere modello (A. del Grande, 1655) che rimase in funzione fino alla fine dellOttocento, per venire rimpiazzato dal grande e brutto carcere di Regina Coeli, sullaltra sponda del Tevere. Sulla facciata si legge uniscrizione in favore di un trattamento più umano dei criminali.
S. Filippo Neri Rimane soltanto la facciata (F. Raguzzini, 1728). Mussolini volle demolire tutti gli edifici della zona per lasciare spazio a una larga strada rettilinea che collegasse Ponte Mazzini con la Chiesa Nuova, sul vicino Corso Vittorio.
Chiesa dello Spirito Santo dei Napoletani (Carlo Fontana, 1700). Esempio del roboante Barocco napoletano al suo peggio. |
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