La vita
penitente che conduceva San Francesco era nettamente il contrasto con quella
che si viveva alla corte del re di Napoli, fatta di lusso, di divertimenti
sfrenati e di intrighi. Il Santo
non mancava mai di ammonire il re ed i suoi cortigiani a cambiare condotta
e proprio questo destava odio e sdegno, oltre che derisione. Francesco
pensava che, cambiando la loro condotta e correggendo gli abusi, si sarebbero
corretti i disordini nell'amministrazione dello Stato e si sarebbero evitate
le catastrofi che il Santo prevedeva per il regno. Purtroppo,
però, come tutti i profeti, neanche Francesco venne ascoltato, anzi
destò la collera del Sovrano, tanto che cominciò a prendere
provvedimenti contro il Santo. I suoi
cortigiani, infatti, furono pronti ad ammettere che Francesco si serviva
dei conventi per incitare il popolo contro il re ed il suo governo e a
ribellarsi al pagamento delle tasse. Il Re
inviò alcuni ufficiali del governo che abitavano a Cosenza con i
quali mandava a dire al Santo di non costruire altri conventi senza il
consenso reale, altrimenti avrebbe fatto demolire anche i conventi già
aperti. Il Santo
rispose ai delegati che egli aveva sempre ubbidito ai voleri di Dio, che
non potevano essere in contrasto con quelli del Re. Il Sovrano,
allora, incitato dai cortigiani, dichiarò Francesco un ribelle e
ordinò ad un cardinale della casa d'Aragona di cacciare via i frati
Minimi da Castellammare di Stabia, vicino Napoli, dove stavano fondando
un altro convento, voluto già diversi anni prima dai cittadini. Lo stesso
cardinale fece demolire il convento e al suo posto fece costruire una elegantissima
villa, nella quale non entrò mai perchè morì, nel
1485, all'eta di soli 25 anni. Intanto
il Re ordina ai suoi soldati di andare a catturare il Frate a Paterno. I soldati
arrivarono al convento e frugarono dappertutto, ma non riuscirono a trovare
Francesco, il quale era inginocchiato in chiesa, sotto i loro occhi: Dio
lo aveva reso invisibile agli occhi dei militari. Quando
il comandante ebbe la possibilità di incontrarlo, non ebbe il coraggio
di arrestarlo, anzi si inginocchiò ai suoi piedi. Il Santo
lo invitò ad adempiere al suo dovere, ma, invece, si fermò
a mangiare con Lui. Allora
Francesco operò un miracolo: diede da mangiare a tutti i soldati
pur possedendo solo due pani e una brocca di vino. Tornato
a Napoli, il comandante delle guardie raccontò al sovrano l'accaduto;
questi ritirò l'ordine di arresto e invitò i frati a costruire
un loro convento nella stessa città di Napoli. Dopo
qualche anno venne costruita la bellissima Basilica dedicata al Santo,
che ancora oggi si presenta maestosa con il suo suggestivo colonnato.