Registrato in due diverse sessioni, tra l'agosto del 2001 e il gennaio
del 2002 tra Santa Barbara, Long Beach e Pasadena, Out in California
è la fedele testimonianza dell'ultima incarnazione live di Dave
Alvin con i fedelissimi Guilty Men, formazione al gran completo
ed assai simile a quella vista nei recenti tour italiani al seguito del
pluripremiato Public Domain. Ci sono l'indispensabile spalla chitarristica
di Rick Shea (attivo anche con mandolino, pedal e lap steel), il
drummin' coinvolgente di Bobby Lloyd Hicks, il fiddle di Brantley
Kearns, il piano saltellante di Joe Terry, l'accordion di Chris
Gaffney e via di questo passo: i "soliti sospetti" insomma
e il solito, si fa per dire, risultato. C'è tutto quello che ti
potresti aspettare da un disco live di Dave Alvin: passione, romanticismo
ed un continuo incrociarsi, come lui stesso non manca mai di sottolineare,
di loud folk music (leggasi tanto rock'n'roll da togliere il fiato)
e ballate stile vecchia America. Rispetto all'infuocato Interstate
City, altro disco dal vivo di pochi anni fa, il clima si è
fatto più roots, in linea con gli ultimi lavori di studio: american
music a 360°, molte suggestioni rurali, strumenti acustici e melodie
da Grande Depressione (splendida Andersonville) che si incrociano
all'elettrica pungente del protagonista. Quando il volume schizza a mille
sono autentiche scintille di rock'n'roll (il medley Little Honey
- Who Do You Love su tutte, seguito dal blues-rock infernale di
Don't Let Your Deal Go Down e dalla classica American Music),
mentre il contraltare è rappresentato da struggenti ballate che
scivolano in finali al cardiopalma (Abilene ed una fragorosa Fourth
Of July). Chi ha già imparato ad amare questa autentica voce
dell'altra America, troverà in Out in California un buon sunto
del suo attuale universo musicale, per i neofiti potrebbe essere un'interessante
occasione per recuperare il terreno perduto.
(Fabio Cerbone)
www.davealvin.com
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