Visionario
desert-rock da San Francisco: orizzonti desertici dominano infatti il
secondo mirabile episodio, nuovamente su Glitterhouse, di una formazione
maturata in fretta, a giudicare dal contenuto di Bless You: un'avventura
che inizia a farsi parecchio affascinante. Assestata la line-up della
band a sei elementi, con l'ingresso stabile di Tom Heyman (ex Go
To Blazes) alla pedal-steel e Wendy Allen alle armonie vocali,
i Court & Spark compiono un salto di qualità e d'ispirazione ragguardevole
rispetto al già eccellente debutto di due anni addietro, modellando le
loro inconfondibili melodie arse dal sole del deserto californiano con
soluzioni ed arrangiamenti meglio strutturati. Rubano il nome ad uno dei
capolavori riconosciuti di Joni Mitchell, e recuperano suggestioni sonore
direttamente dall'epoca d'oro della west-coast (al disco partecipa attivamente
Gene Parsons, ex Byrds), calcano la mano sulle loro radici country-folk
rurali, dandovi però un ammaliante fascino di desolazione e pigrizia,
richiamando spesso e volentieri le scure tonalità folk dei Willard
Grant Conspiracy e le suggestioni di frontiera dei Calexico (per esempio
nel country-rock ombroso di Rooster mountain). La voce profonda,
calda di M.C. Taylor scandisce i ritmi ciondolanti ed assonnati
del disco, mentre le chitarre centellinate di Scott Hirsch,
nonché l'onnipresente, spaziale pedal-steel di Heyman caratterizzano indelebilmente
il sound desertico della band. Roots-rock sbilenco (To eee the fires),
ballate sornione (The lone palm, la dolce Pearly gates),
ed un gusto per nulla tradizionale negli arrangiamenti: entrano in gioco
trombe, tromboni e corni francesi a donare sfumature soul in seducenti
suite quali Fade out to little arrow. Un fluttuante viaggio tra
le highways secondarie dell'America.
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