Dopo
le due parentesi di Mermaid Avenue con i Wilco di Jeff Tweedy, con questo
nuovo lavoro da studio, England, Half English, Billy
Bragg torna alle sonorità prettamente britanniche, quelle della sua
terra. Accompagnato dai Blokes (Ben Mandelso, Ian McLagan, Lu Edmonds,
Martyn Barker e Simon Edwards) e sotto lo sguardo attento di Grant Showbiz,
la sua produzione ha alle proprie fondamenta hammond, letteratura e tradizione,
che sorreggono un concentrato di sonorità pop, evocative del miglior Elvis
Costello (Distant shore, Some Days I see The Point). Gli
arrangiamenti non sono mai pomposi e, a differenza delle sue ultime creazioni,
Bragg si avvale dell'utilizzo di fiati (soprattutto in Dreadbelly,
quasi uno ska sgangerato, e per la title track) e strumenti tradizionali:
darabouka e bouzouki per Baby Farouk e Another Kind Of July,
che lo portano ad una lieve sperimentazione ma sempre con uno sguardo
alle origini del suo essere folksinger. Periferie dal clima incerto, Commitments
ed Housemartins si fondono per l'inizio scopiettante di St. Monday.
Chitarra elettrica e voce sono gli unici strumenti per Take Down The
Union Jack, mentre i cori rendono ancor più intimista la bellissima
He'll Go Down. Dai dodici brani che compongono England, Half English
emerge il solito e fluente songwriting bragghiano, per quarantatre minuti
di musicalità ironica, solare e con riferimenti working class. E con Billy
Bragg non potrebbe essere altrimenti.
(Carlo Lancini)
www.billybragg.co.uk
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