Un
piccolo gioiello di equilibrio ed eleganza, la coda lunga dell'anno appena
trascorso ci regala una sorpresa squisita, materializzatasi nell'esordio
di questo talentuoso ventiduenne originario dell'Ohio. Tradendo palesemente
le proprie radici, Clarence Bucaro immerge il suo songwriting nel
clima speziato di New Orleans, facendosi aiutare nel compito da un nume
tutelare della scena roots cittadina come Anders Osborne. Assicurando
suoni limpidissimi e musicisti all'altezza della situazione, quest'ultimo
è riuscito a far emergere la varietà stilistica impressionante, vista
la giovanissima età del ragazzo. Voce melodiosa, chiara e dall'andamento
sensuale, Bucaro suona come una versione acerba e più rilassata del proprio
mentore, il citato Osborne, di cui recupera la capacità di filtrare i
mille stimoli della Big Easy e di tramutarli in un sound al tempo
stesso tradizionale e personale. Ci sono certamente distanze importanti
nella qualità del repertorio, ma c'è tutto il tempo per seguirne gli sviluppi.
Intanto Clarence ha trovato orecchie sensibili alla Burnside, etichetta
roots e blues di Portland, per cui vede la luce Sweet Corn.
Tredici episodi, una sola cover (la peraltro breve citazione del calssico
John The Revelator), sono un bilgietto da visita invidiabile: sound
prettamente rurale ed acustico, arrangiamenti che viaggiano in prima classe
ed un continuo gioco di sponda con gli standard del passato. Ci si trova
immersi in questo "southern feeling" molto raffinato fin dall'inizio,
con Garden of Love, muovendosi tra gioviali episodi sudisti (I
Am Just a Refugee, Georgia Peach, Down in New Orleans)
spirito roots (il ragtime di Sad Lament, la country ballad Northern
Lights) ballate soul (These Tears, Summer Here Inside)
e riflessioni da folksinger. Bucaro non teme di citare icone blues come
Robert Johnson e Mississippi John Hurt, dichiara di ammirare Billie Holiday,
Van Morrison, Sam Cooke e Otis Redding e di ispirarsi ad autentici folk
troubadours come Townes Van Zandt e Woody Guthrie. In Sweet Corn troverete
un briciolo di ispirazione rubato a ciascuno di loro.
(Fabio Cerbone)
www.clarencebucaro.com
|