L'affetto
crescente del pubblico Americana, i buoni riscontri di critica,
la stima espressa da molti colleghi: tutto contribuisce a far brillare
sempre più la stella di questa grintosa ragazza australiana, la
quale, ironia della sorte, rappresenta la vera novità in fatto
di country-rock made in Usa, nonostante le sue origini. Ha masticato musica
fin da piccola, in una famiglia di avventurieri e musicisti, arrivando
giovanissima ad una piena maturità: l'esordio con Captain
(2000) è stato ricco di soddisfazioni e gli ha procurato gli elogi
e le attenzioni di molti. Il nuovo lavoro prosegue sulle certezze del
passato, forse meno ruspante e genuino, probabilmente più modellato
sui gusti del grande pubblico, eppure lontano anni luce dalla paccottiglia
che riempie le country charts americane. Il sound è semplicemente
perfetto, limpido e scintillante (produce il fratello Nash) e Kasey
Chambers ammalia con quella squillante vocalità alla Patsy
Cline, scivolando di genere in genere: il disco non è solo country-rock
di maniera (la cover di Still feeeling blue di Gram Parsons) e
hillbilly music (A little bit lonesome, On a bad day), tutt'altro,
e basta ascoltare la tensione roots-rock, molto Steve Earle, della stessa
title-track o le atmosfere bluesy di Runaway train (con Buddy
Miller) per rendersene conto. Not pretty enough e If I were
you sono un'accoppiata di pop songs che potrebbe fare sfracelli in
qualche radio dalla programmazione intelligente, mentre A million tears
è una malinconica ballata che scalda il cuore (duetto con Matthew
Ryan). Non sarà la nuova Lucinda Williams (troppo duro il confronto),
come qualche sprovveduto critico ha sentenziato, ma un talento da tenere
d'occhio eccome.
(Davide Albini)
Sito
Emi australiano
Sito
warner americano
|