Attivo quanto qualitativamente
inaffidabile, Popa Chubby, dopo l'ottimo How'd A White Boy Get The Blues
e Flashed Back (un album di covers), rientra in sala d'incisione con una
manciata di nuovi pezzi. The Good The Bad And The Chubby conferma
l'ottima vena blues, ma denota una forzatura nel voler continuamente inflazionare
il mercato e la propria discografia con lavori altalenanti. Dopo il divorzio
dal produttore Tom Dowd (colui che ha prodotto uno dei migliori album
del 2000: A New Day Yesterday di Joe Bonamassa) la qualità è venuta sempre
meno e, soprattutto in questo suo ultimo disco, lo sforzo di ridare vigore
al proprio blues con canzoni come Stress Will Kill You Every Time
(tradizione al cento per cento) e If The Diesel Don't Get You Then
The Jet Guel Will viene completamente vanificato dalla presenza di
contaminazioni rap (il brano P-O-P-A su tutti) e dallo scratch
fuori luogo di Somebody Let The Devil Out e No Trouble No More.
Come detto qualcosa di buono c'è: Popa non si dimentica di piazzare
qualche ottima ballata, come I Can't See The Light Of Day, e di
deliziare gli ascoltatori con preziosi virtuosismi (Bad Connection
né un esempio). L'underground più blues di New York deve sicuramente
rendere grazie a Chubby ed al suo progetto, New York City Blues, ma il
nostro deve essere meno altruista ed imparare ad esaminare a fondo il
proprio lavoro al fine di regalarci album più dilatati nel tempo ma migliori
nella loro totalità.
(Carlo Lancini)
www.popachubby.com
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