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The Damnations - Where It Lands Munich 2002

Le avevamo lasciate circa tre anni fa, quando ancora si facevano chiamare Damnations Tx, ed oggi le ritroviamo prive della Tx (che stava per Texas) e con un batterista in più, dato che Conrad Choucran sembra sia entrato in pianta stabile nella band di Amy Boone, Deborah Kelly e Rob Bernard, i quali per il lavoro precedente si erano avvalsi di Keith Langford. Per il resto fortunatamente non molto è cambiato: il sound delle Damnations è sempre "sporco" rock'n'roll, in bilico tra country-roots ed una aggressiva matrice elettrica che certo non guasta, una sorta di rock sgangherato che riecheggia echi degli Stones. Sicuramente poco aggraziati, ma comunque ruvidi e vibranti, come in Quarter in the Coach, passano volentieri a momenti in cui l'influenza di Austin si fa decisamente sentire, per esempio in Wanna Be Your Mama (cover di Doug Sahm), dove l'uso dell'elettrica evidenzia perfettamente l'incontro tra il deserto e i locali dove la birra scorre a fiumi. Altre volte invece sembra di sentire dei novelli Mama's and Papa's, con le loro arie sbarazzine e divertenti: è il caso di Bloodhound, che dispiace solo duri poco più di due minuti. New Hope Cemetary è per contro decisamente punkeggiante, tiratissima manco fosse un brano dei Social Distortion. Insomma un bel miscuglio di generi, un lavoro che ci parla di una Austin differente e uguale al tempo stesso, come in Corona, un rockabilly infuriato o Tora Tora Tora, che sarebbe piaciuta anche a Sergio Leone per uno spaghetti western targato 2002. Nonostante nell'insieme sia inferiore all'esordio Half Mad Moon, Where It lands merita tutto il rispetto e la considerazione dovute.
(Ruggero Marinello)

www.damnations.com