Il frutto di due ispiratissime sessioni di registrazione, The Prairie
Sessions nel novembre del 2001 a Calgary (con un piccolo combo di spalla)
e The Island Sessions tra il dicembre 2001 e il gennaio 2002 a Thietis
Island (in completa solitudine), questo è Declaration Day,
uno dei lavori più intensi e sinceri concepiti di recente in omaggio
ad un'idea nostalgica di vecchia America. David Essig non è
nuovo a queste esplorazioni musicali: ha speso un'intera vita artistica,
purtroppo nella quasi totale oscurità, ad indagare gli affascinanti
intrecci tra canzone d'autore, country e blues, mettendoci una passione
infinita e soprattutto un gusto non indifferente per la sperimentazione.
Un musicista tradizionale, ma costantemente votato alla ricerca, tanto
da essere accostato al nome altisonante di Ry Cooder (soprattutto per
via della tecnica slide alla chitarra). Difficile dunque accusare questo
canadese d'adozione di sfruttare l'onda lunga di un rinato interesse verso
le radici più recondite del suono americano: Essig è uno
dei pochi autori che possono giustamente rivendicare un ruolo di precorritore
dei tempi e delle mode. Dieci episodi, in parte orginali, in parte traditionals
riarrangiati secondo il suo inconfondibile tocco, che si stendono su suoni
elettro-acustici di grande eleganza, ma mai leziosi. Declaration Day non
è affatto un disco di maniera, così innocentemente imperfetto
nella sua produzione "fatta in casa", che coglie davvero un
momento di grande urgenza espressiva: la potete assaporare tutta nelle
fosche trame country-blues della title track, nel poetico trasporto di
Three Weeks Home e The Wild Girl (profumi country-folk dai
risvolti davvero cooderiani), nel forsennato delta-blues elettrico di
The Old Account e Keep Your Lamp Trimmed, nell'afflato country-gospel
di White Dove (brano a firma carter Stanley) e nel dolcissimo finale
in cui vengono intrecciate Hot Time in The Old Town di Mississippi
John Hurt e Too Many Moments of Silence dello stesso Essig. Un
disco di una bellezza incontaminata.
(Fabio Cerbone)
www.davidessig.com
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