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Stephen Fearing - That's How I Walk True North 2002 1/2

 Le strette collaborazioni avviate con Colin Linden nell'interessante progetto Blackie and The Rodeo Kings hanno ridefinito ed arricchito il songwriting di Stephen Fearing, un nome che comincia a diventare indispensabile nel panorama del rock d'autore nordamericano. That's How I Walk è difatti il frutto di una produzione accuratissima con il citato Linden, un musicista che andrebbe riconsiderato attentamente (magari partendo dal suo ultimo lavoro, Raised by Wolves): il risultato è un disco che esalta le limpide melodie folk-rock di Stephen Fearing, quelle sue umide ballate che profumano degli inverni in Canada (è proprio da quei luoghi che Stephen proviene) e mette in vetrina una voce splendida per dolcezza e portamento. L'impasto di sonorità elettro-acustiche ricorda molto da vicino le intuizioni dell'ultimo Richard Thompson (Black silk gown avrebbe fatto un figurone in uno dei suoi recenti lavori) o del Bruce Cockburn meno scontroso, anche se Fearing è in giro da abbastanza tempo per aver affinato uno stile tutto suo, che si sente forte e chiaro lungo i quattordici ammalianti episodi qui raccolti. La partenza è carica al punto giusto, con le rimiche rock-blues di Like the way you said e la slide di Colin Linden che lancia strali nell'aria. Si prosegue con il capolavoro The finest kind, mirabile ballata dal passo classico con acustiche ed organi ad incrociare sullo sfondo. Poi, piano piano, si entra nel cuore caldo ed accogliente di That's How I Walk: i fiati e gli umori da The Band di Town called Jesus, il rock'n'roll notturno e sexy di On the great divide, il folksinger raffinato di Rave on captain e quello più oscuro di Me and Mr. Blue e della stessa title-track. Ogni suono al posto giusto e tutto giudato da una ispirazione invidiabile.
(Fabio Cerbone)

www.stephenfearing.com