Più
tradizionali nell'approccio alla canzone folk ed alle sue strutture dei
colleghi di etichetta Califone, i californiani Granfaloon Bus confermano
di essere una delle realtà più stimolanti ed ignorate della baia di S.Francisco,
fortemente connessi con tutta la sotterranea scena musicale della città
di questi anni. Amano definire i loro minimali schizzi folk-rock come
"canzoni da sbronza" e, su un altro versante, "folk-pop indolente", sottolineando
il basso profilo, oggi si direbbe low-fi, di una manciata di canzoni che
pagano un cospicuo tributo alla tradizione, inquinandola però con le insidiose
acque del rock alternativo e di un pop deviato e costantemente alla ricerca
di soluzioni originali. Disco ombroso e solitario, Exploded View
non si lascia amare al primo ascolto, ma svela nel tempo le sue ballate
dimesse e poco appariscenti, proprio come tredici "viste esplose" (un
disegno che mostra separatamente le singole parti di un meccanismo), che
rendono perfettamente l'idea dell'insieme. Sono stati scomodati paragoni
importanti con Sparklehorse (se non altro quelli degli esordi)
e Guided By Voices, anche se nei Granfaloon Bus si registra un'impostazione
chiaramente più sensibile alle radici, in folk songs quali The Bender,
la tetra A Binary Story e la ciondolante nenia folk-rock di Petty
(davvero un piccolo gioiello); persino nell'alternative-country sbilenco
di Heatwave Marchingband Soldier e della younghiana Rosie,
che sembra sbucare dalle sessions di Tonight's the Night.
www.granfaloonbus.com
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