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David Grubbs - Rickets & Scurvy Fatcat Records

La copertina di Rickets & Scurvy potrebbe far pensare ad un David Grubbs diverso rispetto a quello dipinto dalle proprie gesta. Che fosse un paladino dell'indie, un Don Chisciotte votato alla lotta contro i mulini delle majors e della musica commerciale, lo si sapeva (un passato nei Gastr Del Sol in compagnia di un certo Jim O'Rourke non è da tutti); la cosa che lascia perplessi è l'approccio a questo suo nuovo lavoro. Infatti le note di Transom e Don't Think, primi brani dell'album, distano anni luce dall'elettronica spesso rivisitata in passato (comunque anche qui presente negli infamezzi sperimetali di Precipice e Crevasse), avvicinandosi maggiormente a Insignificance (2001), capitolo altamente chitarristico del suo compagno d'armi O'Rourke. Non per questo si deve attribuire alla totalità dell'album una definizione limitatamente rock e confinata in paramentri ristetti: i riferimenti di quest'ultimo lavoro sono difficilemte collocabili, lasciando così aperte parentesi di folk minimalista (A Dream To Help Me Sleep) e spiragli psichelico/sperimentali (The Nearer By And By), esaltando le variazioni di ritmo, gli arpeggi simil-Smog, la batteria frenetica di Pinned To The Spot, nonché il piano di Aloft e Kentucky Karaoke (brano in bilico fra il recente Costello e il Tom Waits più ispirato). Con Rickets & Scurvy il nostro Don Chisciotte, personaggio estroverso e geniale, ha patteggiato per una volta, una volta soltanto, con la grandezza dei mulini a vento, per regalare alla Fatcat Records la possibilità di promuovere un album dai suoni più puri, facendo comunque intuire che la sua creatività non smetterà mai di lottare.
(Carlo Lancini)

www.fat-cat.co.uk