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Guy Clark - The Dark Sugar Hill 2002

Se ancora non avete carpito il segreto dietro cui si cela il songwriting eterno ed immutabile di Guy Clark, le dodici tracce del qui presente The Dark vi offrono l'ennesima occasione per indagare il cuore di un artista assolutamente immune al trascorrere del tempo e delle mode, venerata figura di songwriter ed autentica icona della musica texana. Non vi aspettereste altro se non quello che esettamente The Dark riesce ad offrirvi: una manciata di asciutte ballate in bilico tra country ridotto all'osso e folk music per solitari. Amaro e disincantato più del solito, poetico come sempre lo è stato, probabilmente nella forma più ispirata da molti anni a questa parte (almeno dai tempi di Dublin Blues), Guy Clark ci porta ai margini della civiltà, nel talkin' malinconico di Homeless, nella provincia americana di Arizona Skies (alle backing vocals ci sono Gillian Welch e David Rawlings) dove non conosci altro al di fuori del tuo piccolo mondo, nei ricordi di Bag of Bones e Magnolia Wind, sbattendoci in faccia, con un rigore assoluto, il lato oscuro della vita, quando ti sembra di aver perso ogni punto di riferimento (Off the Map). Logico dunque pensare ad arrangiamenti scarni, ad un suono ostinatamente acustico, sempre funzionale al racconto, in cui non una sola nota viene sprecata. Il procedimento è sempre lo stesso: l'impianto di base registrato in presa diretta, la voce ed un paio di strumenti di contorno, in seconda battuta qualche timida sovraincisione solista. Non serve altro ed il compito riesce facile se il nostro protagonista viene attorniato dagli amici di sempre: il mandolino e il dobro di Darrell Scott, la chitarra di Vernon Thompson, il violino di Chris Latham. Un disco i cui umori autunnali non devono spaventare, anche perchè, come ci insegna la mirabile chiusura della title-track, "una volta o l'altra a tutti capita di ritrovarsi nell'oscurità"
(Fabio Cerbone)

www.sugarhillrecords.com