Torna all'Archivio

Michael Hall & the Woodpeckers - Lucky Too Blue Rose 2002

Lucky Too è un disco per un viaggio da ore tarde, da suonare in macchina, mentre state cercando di tornare a casa da una serata un po' sopra le righe o magari mentre state cercando di orientarvi in un posto in cui vi siete persi: le note di presentazione della Blue Rose rasentano la perfezione e forniscono un'idea ben circoscritta del sound e delle atmosfere contenute nel sesto disco solista di Michael Hall, songwriter culto dell'immensa scena di Austin. Ex leader dei Wild Seeds, coriacea rock'n'roll band texana della metà degli anni ottanta, Michael ha proseguito sulla linea di una carriera ai margini e per i marginali, impegnandosi in un roots-rock desertico e sgangherato, tra i fantasmi degli Stones (richiamati in Sometimes I wish I'd never heard the Rolling Stones), le pigre andature dei Green on Red più alcolici (la stessa Lucky too, Four in the morning) ed una certa confidenza con il rock asciutto e tagliente dei Crazy Horse di Neil Young (Wild and True, Autopsy Blues). Lucky Too prosegue il sodalizio avviato nel precendete Dead by Dinner con i Woodpeckers, arruffato combo rock'n'roll al servizio di ballate solitarie (A heart needs a home) e sventagliate elettriche (My girl bill) da garage-band, con contorno una produzione (l'amico Jud Newcomb, ex Loose Diamonds) che bada strettamente al sodo. Basso profilo rock, liriche scarne ed esistenzialiste, per uno di quei affascinanti dischi di serie B, che non avrà dalla sua perfezione stilistica e canzoni memorabili, ma una passione che rende persino simpatiche le sue innumerervoli imprecisioni e godibilissimo quel sound tra radici e rock'n'roll un po' sornione e "svogliato" che tanto continua affascinare.
(Fabio Cerbone)

www.michaelhall.org