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Hank III - Lovesick Broke & Driftin' Curb 2002

Ci è voluto poco al giovane ribelle di casa Williams per conquistare i cuori dei true country lovers: scostarsi dalla bonaria espressione di autentico reazionario americano del padre (Hank Williams Junior) è stato tutto sommato semplice, ma il difficile era dimostrare di possedere carisma e canzoni per imporsi con le sue forze. Tralasciando improponibili paragoni di confronto con l'originale Hank (il nonno, per la cronaca), troppo ingombranti e insostenibili per chiunque (nonostante Hank III lo abbia ascoltato parecchio, non c'è dubbio), possiamo invece constatare una crescita esponenziale della sua vena compositiva. La materia di cui è fatto Lovesick Broke & Driftin' non è poi così lontana dal suo positivo esordio (Risin' Outlaw) del '99: la trama si svolge sempre sullo sfondo di un country-rock ruspante, fiero e tradizionalissimo, dalle sonorità anni cinquanta, in cui quintali di honky-tonk sono filtrati dall'amore per il rockabilly, il western-swing e tutto ciò che fa roots music. Tuttavia il nuovo disco, come sempre suonato divinamente da una pletora di navigati sessionist di Nashvile, si spinge ancora più in profondità nei meandri dell'American music, più crudo e radicale nelle sue scelte revivalistiche: tira un'aria sudista lungo tutti e tredici gli episodi, si aggiunge un'armonica e la strada scorre a metà tra il Texas e il Mississippi (ricordato in Mississippi Mud e nella ringhiosa Trashville, con ospite Billy Gibbons degli ZZ Top). L'animo inquieto di Hank III resta comunque posseduto dall'honky-tonk music: lo testimoniano la stessa title-track, una Whiskey, weed & women ricalcata sulle note dell'illustre nonno e la lacrimevole Walkin' with sorrow, tutte in piena iconografia country, leggi amori finiti, cuori spezzati e bottiglie di whiskey a fiumi. Nel mucchio spuntano però autentici capolavori rootsy come la ballata di Cecil brown ed una stravolta e riuscitissima cover di Atlantic city (Springsteen), anche se qui lo spirito blue-collar va a farsi benedire e tutto rientra nei binari di una rutilante road-country song. Passatista.
(Fabio Cerbone)

www.hankthree.com