Con la pazienza dovuta alle cose preziose, i pastorali bozzetti folk-rock
di Howie Beck si sono fatti largo a fatica tra le maglie del mercato:
citato come una delle rivelazioni più interessanti del 2000 dalla stampa
canadese, votato tra i migliori debutti del 2001 dalla rivista inglese
Uncut, Hollow trova finalmente una distribuzione più
consona negli States grazie all'intraprendente Future Farmer. Ci vuole
poco per convincersi della nascita assai informale di queste canzoni,
registrate nella più totale solitudine: teatro della sua tormentata vena
compositiva è stato infatti il piccolo appartamento di Toronto dove Howie
vive. Negli undici episodi scorre quello stesso malinconico, notturno
abbandono che comunemente è stato segno distintivo di personaggi quali
Nick Drake (inevitabile punto di riferimento in certe situazioni) o Neil
Young. Le loro ombre ricorrono spesso nelle pieghe di un disco suonato,
nella maggioranza dei casi, in punta di piedi, anche quando una timida
vena rock si affaccia in Servers You Right (forse il personale
masterpiece di Howie Beck) o nella più sciolta melodia pop di What
You found. D'altra parte sono i momenti meno indicati per delineare
un ritratto sonoro di Howie Beck, che in realtà ripiega volontariamente
sulle flebili note acustiche di Maybe I Belong (splendida la slide
che attraversa tutto il brano), I Won't Be Sorry o Wanted Man,
e spesso si mette in gioco tentando un accordo tra le sue radici folk
ed una forte propensione alle "smancerie" pop (una Baby Plays Around
Me che sembra uscita dai migliori archivi di Simon & Garfunkel), a
tratti fin troppo indulgenti e ridondanti (The Chance Is Gone,
Scarecrow Down). Risolto il conflitto, potrebbe presto arrivare
ad una piena maturazione
(Fabio Cerbone)
www.howiebeck.com
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