L'apparente
semplicità dell'ultima produzione di Kurt Wagner e dei suoi Lambchop
potrebbe far pensare che sei album in quindici anni siano troppo pochi.
Potrebbe. Kurt, che fino a qualche tempo fa era da considerare musicista
a tempo perso (ha lasciato da poco il suo impiego per dedicarsi totalmente
alla musica), è un perfezionista e soprattutto il direttore della grande
orchestra Lambchop. Una grande orchestra country o alt-country, così definita
dai magazine statunitensi più letti e blasonati: definizione discutibile.
Le origini conducono decisamente nella direzione sbagliata. Infatti la
sua Nashville, città nella quale il gruppo è nato e lavora, è diversa
dalle altre: meno conservatrice del traditional country, ma più limitata
del "Beyond Nashville" (disco uscito l'anno passato, al quale i Lambchop
hanno partecipato) di Howe Gelb. Kurt Wagner ha l'arduo compito di dare
direzione e forma ad un suono generato da tredici musicisti, considerati
tutti protagonisti (ed in concerto si ha la prova concreta), per creare
un'atmosfera all'apparenza minimalista e dalle tonalità grige e confidenziali.
La voce sussurrata e pacata, il piano sempre protagonista e una serie
infinita di orpelli mai fuori luogo sono gli aspetti più marcati ed interessanti
di Is A Woman. Brani come The Daily Growl e I
Can Hardly Spell My Name sono ottimi apripista per composizioni più
fluide e movimentate, come D Scott Parsley, e per sperimentazioni
che sconfinano in una sorta di jam pianistica e nostalgica, come per Flick
(che potrebbe sembrare il rifacimento al piano di un brano dei Phish)
e Caterpillar. Is A Woman è da ascoltare con attenzione perché
"il suono è piccolo, semplice, ma dentro succedono molte cose", parola
di Kurt Wagner. Puro Confidential-country.
(Carlo Lancini)
www.lambchop.net
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