E' tutto nel titolo di questo album, l'intento di Sam Lapides.
We've walked these streets ci riporta alle atmosfere di
fine anni ottanta dove le stesse strade erano percorse da gente come Del
Fuegos e Dream Syndicates: in effetti la carriera di Sam Lapides parte
dal 1986, procede, raccogliendo alterni successi con i Ghosthouse
fino al 1997 e da qui continua come solista. Questa prima prova discografica,
che è arrivata da noi (non è la prima in assoluto: ha una discreta discografia
alle spalle) è un buon segnale del lavoro di Sam Lapides, che si è svolto
"tra due stati, due continenti e svariati stati della mente" come recitano
le note di copertina. Le canzoni, come accennato, riportano tanto al gusto
musicale degli anni ottanta: chitarre elettriche in primo piano, chitarre
acustiche e tanta attenzione per i testi. Troppo facile -ma impossibile
non farlo- citare le due chicche presenti tra le sue canzoni: Old Shoes
di Tom Waits e Merritville dei Dream Syndycate. Un tributo la prima,
struggente la seconda, cantata da un ospite come Steve Wynn, che
è un grande fan di Sam Lapides. Dire che questo è un disco "on the road"
non è banale retorica: We've walked these streets è stato registrato tra
Boston e Los Angeles e completato in Europa (nei paraggi di Amsterdam).
Per dimostrare la propria genuinità, Sam Lapides si avvale del supporto
di una casa discografica indipendente, e quindi We've walked these streets
non è disponibile nella normale distribuzione discografica, ma va richiesto
direttamente dal sito dell'etichetta
(Giuliano Denti)
www.uah.de/inbetweens/
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