Antipasto
di Mettle, album in uscita a giugno, e versione estesa dell'Ep
Barcelona, The Sound Of Lincoln è un concetrato
di tutto quanto di buono hanno da offrire i Lincoln. Lontani anni
luce da Londra (la loro casa) e dall'Inghilterra, i cinque giovanotti
ed il loro sound sono una miscela di notevole impatto, che fra gli elementi
annovera un forte senso cinematografico, percussioni desertiche e raramente
battute (se non per il rullante della legionary ballad Xmas 13)
e la chitarra acustica sempre in evidenza (come per Proud Of Myself,
uno fra i brani meglio riusciti). Anche gli orpelli non mancano: Fender
Rhodes, Harmonium e un'ottima sezione fiati rendono tutto più bohemien
e dipingono ogni brano con sfumature noir. Ignorati dai più, ma ben accolti
da colleghi (Neal Casal per esempio) e critica (Mojo e NME), i Lincoln
sono forti di una buona capacità produttiva, in grado di amalgamare le
ottime melodie e l'alternanza delle voci della bravissima Tracy Van
Daal e del leader, nonché ottimo songwriter, Alex Gordon. I
riferimenti Americana, con Willard Grant Conspiracy e Calexico, sembrano
non mancare, guidati forse da un border sound riflessivo e misto a fiati,
forte soprattutto in Drowning In Flame (interamente cantata dalla
Van Daal) e Atlanta, Ga, un'accoppiata di dodici minuti da pelle
d'oca. Evocativo, anche se in senso molto lato, di una sorta di british
spaghetti western, il suono dei Lincoln si merita il nobel per incrocio
musicale Gleb/Leone.
(Carlo Lancini)
www.thesoundoflincoln.co.uk
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