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Lonesome Bob - Things Change Leap Recordings 2002

L'aria di copertina è alquanto minacciosa, ma non ci si deve fermare sempre alle apparenze. Lonesome Bob è un gigante dalla posa un poco trucida e dalle sembianze di una guardia del corpo non molto benevola, che divide i suoi gusti musicali tra corrosivi rock'n'roll d'impianto blue-collar e ballatone country-rock piene di sentimento. Quando si abbandona al suo lato selvaggio, finiamo dalle parti di un roots-rock robusto e di bassa lega, che punta tutto sull'energia e sulle valvole degli amplificatori: Got away with it apre con un riff torcibudella, magari un po' abusato, ma convince per passione e cattiveria tanto quanto Weight of the world nel finale; Where are you tonight è una spiritata e cruda rock song dedicata al suo giovane figlio, scomparso qualche anno fa; It'd be sad if it weren't so funny prova a saccheggiare gli Stones con successo. Things Change, sua seconda prova solista, non è però disco monolitico nelle scelte e nei suoni, anche grazie al prezioso apporto dei musicisti coinvolti in sessione (Dave Jaques e Tim Carroll alle chitarre): con un vocione baritonale direttamente proporzionale al fisico, Lonesome Bob va a nozze nel mischiare ad arte honky-tonk music e rock'n'roll, come nel caso di Heather's all bummed up o He's sober now. Non sono capolavori di originalità, ma scorrono senza intoppi, lasciando volentieri il passo ad un romanticismo in forma di ballata che convince sull'onestà del personaggio: ottime In the time I have left, con l'organo ad infondere un'atmosfera epica al brano e Dying Breed, oscura folk music direttamente dalla Grande Depressione, che più roots di così si muore, cantata in duetto con Allison Moorer.
(Fabio Cerbone)

www.lonesomebob.com