Trovo
una sottile affinità fra le carriere dei Luna e dei Pavement. Cresciute
in due mondi completamente differenti, per clima e scena musicale, queste
due band hanno saputo esprimere, entrambe a partire dal 1992 e a modo
loro (i Californiani con modalità più solari ed i Newyorkesi ovviamente
in termini dark, come il grigiore della grande mela), freschezza ed innovazione,
portando in superficie un underground musicale sfociato poi nel lo-fi
e nell'indie pop. Se i secondi hanno interrotto bruscamente il loro cammino
(visto che Stephen Malkmus ha deciso di incamminarsi lungo la strada solista),
i Luna stanno celebrando con Romantica dieci anni di onorato
servizio. L'ultima fatica di Dean Wareham e band è un lavoro piacevole
ed affidabile, nel suo essere comunque standard. Pur avvalendosi di una
produzione a quattro mani, con Gene Holder, e con la presenza di
Dave Fridmann (amante di archi ed affini, e si sente soprattutto
in Black Champagne e Marmaid Eyes), la creatività della
band non è venuta meno: le ballate stile Velvet Underground non mancano,
Black Postacards e Rememories soprattutto, come non mancano
le sottigliezze Americana misto Pop (Swedish Fish, Renée Is
Crying e Orange Peel) e qualche strascico elettronico, volutamente
presente in ogni brano. Il suono della band è nitido ed orchestrato magistralmente,
indispensabile per indirizzare il ritmo verso ballate splendide. Il risultato
è gradevole e light, tutto per dodici pezzi concentrati in quarantacinque
minuti di musica distensiva e vellutata.
(carlo Lancini)
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