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Shannon Lyon - Dharma InBetweens 2002 1/2

La musica di Shannon Lyon arriva dritta al cuore, s'infila nei vicoli dell'anima, li tinge di grigio e lascia che la nebbia li assalga, rendendoli sorprendentemente accoglienti. Così malinconia e nostalgia si tramutano immediatamente in sensazioni indispensabili, in emozioni forti da vivere brano dopo brano. Dharma (suo quinto album. L'esordio è datato 1995) ha la forza di far dimenticare il rock and roll, il piede che batte sul pavimento e la batteria che picchia. Dharma s'impossessa dell'anima, del lato crepuscolare di ognuno di noi. Questo è il succo di un album che colpisce per semplicità e schiettezza, reso confidenziale e minimalista dagli arrangiamenti essenziali e paradossalmente casalinghi. Il pianoforte dipinge un capolavoro come Soul Of The World, mentre chitarra acustica, lap steel (suonata a turno da Bill Braun e Jay Schneier) ed una voce calda fanno il resto. Diviso fra ballate acustiche ed intimiste (The Inbetween, Colous In My Mind e Looking For Love), spaccati country-folk (Messin' With My Head e Olde Freightliner) e sussurri rock blue-collar (Crystall Ball e Black Windows), l'album scorre veloce. Dall'arpeggio iniziale della title track fino all'ultima nota di You To Be Shannon dimostra di avere un'ottima vena poetica, supportata dalla spontaneità tipica di un troubadour e dalla naturale voglia di sorprendere propria di un menestrello. Paragonare Lyon al Neil Young più introspettivo sembra eccessivo. Preme comunque sottolineare che l'inverno canadese ha forgiato un altro grande cantautore.
(Carlo Lancini)

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