Idealmente un quarto
di Tom Waits, un quarto di Chuck E. Weiss e metà del meglio che
la Los Angeles al femminile ha saputo regalarci negli ultimi 20 anni,
shakerate a dovere ed avrete qualche cosa di simile ad Eleni Mandell.
Questi riferimenti devono essere presi non come demerito, ma esattamente
al contrario, per avere un'idea dell'originalità oggi come oggi unica
e al di fuori dagli schemi di questa chanteuse elegante e raffinata, ipnotica
e penetrante. Giunta con Snakebite al suo terzo lavoro,
dopo che la collaborazione con Chuck E. Weiss come vocalist in Extremely
Coole, (il secondo lavoro di Chuck dopo 18 anni dal precedente) aveva
portato alla realizzazione di Thrill, Eleni, se è vero che il terzo
disco è quello della "maturità" raggiunta, centra in pieno l'obbiettivo,
confermandosi a grandi livelli. Nostalgiche escursioni nel jazz, ballad
cariche di atmosfere notturne, divagazioni sexy ed acustiche, fanno di
Eleni Mandell una delle più piacevoli sorprese degli ultimi anni, meritevole
senza ombra di dubbio di un pubblico più vasto, anche solo per il fatto
di non cedere niente allo stardom, rimanendo fedele ai suoi standard,
cosa non da tutti (vero Sheryl?). Non mi divago sui pezzi che compongono
l'album, sono tutti dei piccoli gioielli incastonati nella roccia. A voi
scoprirli, uno ad uno. E credetemi, non resterete delusi dal richiamo
di questa piccola sirena Losangelina.
(Ruggero Marinello)
www.elenimandell.com
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