Neko Case rafforza il sodalizio artistico con Joey Burns e John
Convertino dei Calexico, e, pur senza stravolgere le proprie radici
country ed old-time, allestisce un disco dagli umori più cupi e malinconici
rispetto alla sua precedente produzione. Black Listed, oltre
alla presenza costante di questi ultimi, vede affiancarsi una lunga lista
di ospiti, tra cui è doveroso segnalare Howe Gelb al piano, Dallas
Good dei Sadies alle chitarre e il fedele Jon Rauhouse al bajo
e pedal steel. Le tracce lasciate sul terreno da questi musicisti sono
inconfondibili, ispirando una raccolta di ammalianti ballate notturne,
sensuali e disperate al tempo stesso, un country-rock solitario e desertico,
che spesso cede al fascino di arrangiamenti poco convenzionali per il
genere trattato. Merito da assegnare principalmente alla splendida voce
di Neko Case, capace di inerpicarsi su vette espressive da autentica interprete
soul e tentando più di una volta di sconfinare in territori jazz, passando
con una facilità impressionante da delicati sussurri a scoppi improvvisi
di passione. Si passa dalle fosche ombre old-time di Things That Scare
Me, murder ballad condotta per mano dal banjo di Jon Rauhouse al soul
fragoroso di Runnin' Out of Fools (un classico dal repertorio di
Aretha Franklin), dal più robusto suono rurale di Stinging Velvet
e I Missed The Point alle melodie celestiali di Deep Red Bells
fino agli oscuri riverberi di Tightly e Look For Me (I'll Be
Around), crepuscolari ballate che ci accompagnano verso il maestoso
finale di Ghost Writing. Neko Case è la nuova affascinante dama
nera dell'alternative-country.
(Fabio Cerbone)
www.nekocase.com
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