Cerchiamo
di fare un po' di chiarezza: non si tratta propriamente di un nuovo lavoro
per le Hazeldine, bensì di una attesa ristampa per il mercato
europeo, da parte della Glitterhouse, che aveva licenziato il disco in
questione nel lontano '98 solo via mail-order. Pubblicato in seguito negli
States dall'etichetta di Steve Earle (la E-Squared), Orphans
torna finalmente a casa in un'edizione disponibile a tutti. Come anticipato
la materia trattata è sostanzialmente un breve (trenta minuti e
poco più) ma intenso omaggio delle ragazze di Albuquerque, New
Mexico, ad alcuni autori moderni e classici della canzone folk americana
che hanno forgiato i loro gusti musicali. Il disco contiene indubbiamente
molti spunti interessanti, anche se la sua principale natura sembrerebbe
quella di un gesto di devozione verso i sostenitori più accesi
della band. Insomma, se siete poco avvezzi allo scintillante roots-rock
delle Hazeldine, il consiglio vivissimo è quello di rivolgersi
ai dischi ufficiali di studio, magari proprio l'ultimo, notevole Double
Back dell'anno scorso. Ai più curiosi rimasti
in ascolto, va sottolineata la purezza acustica di gran parte di queste
tracce, che rivelano tra l'altro una non comune versatilità nelle
scelte: si passa da un classico Gram Parsons (A song for you, davvero
bella) a Peter Gabriel (Cuckoo Cocoon) e in mezzo scorrono traditionals
dei tempi antichi (Whiskey in the jar) mischiati a Radiohead (Lucky)
e Sparklehorse (Heart of darkness). L'impostazione è dichiaratamente
rurale e viaggia tra country-rock leggermente elettrificato e ballate
profondamente roots nei suoni e negli arrangiamenti.
(Ruggero Marinello)
www.morebarn.com/hazeldine
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