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Karen Poston è una country singer con una dura gavetta alla
spalle, fatto che deve aver contribuito non poco ad un esordio così convincente
e sopra la media delle produzioni di Austin. Il perché è presto spiegato
e basta scorrere l'elenco dei musicisti coinvolti in sessione, tutta gente
navigata e dalla reputazione inattaccabile, con cui tra l'altro la giovane
Karen può fregiarsi di aver condiviso a lungo i palchi texani, oltre a
numerose collaborazioni di studio. Il suo lungo percorso comprende infatti
strette partecipazioni con Gurf Morlix, Ted Roddy, Roger
Wallace e Slaid Cleaves tra gli altri, personaggi minori certo,
ma assai stimati nel circuito dell' "altro country". Tutti, senza alcuna
distinzione e con l'aggiunta della stimata cantautrice Kelly Willis danno
un apporto rilevante alla qualità finale del disco in questione, sostenuto
grazie all'autentico feeling honky-tonk dei Crystal Pistols, la
personale band d'appoggio per le canzoni di Karen, la quale, vale la pena
sottolinearlo, firma tutti e dodici gli episodi qui presenti. La sostanza
trattata, lo avrete intuito, è uno schietto country-rock di stretta marca
texana, che passa disinvoltamente da gustose honky-tonk songs (la stessa
Real Bad, Wherever You Are o la trascinante Ride Ride
Ride) a classiche ballate di confine e walzeroni d'altri tempi (It
Only Hurts For A Little While, I Could Loan Some Lonesome to You)
con cospicue spruzzate di western-swing (You Wish) e buon vecchio
rock'n'roll. Questa è "real country music", suonata con professionalità
e molta anima al tempo stesso, forse in debito di creatività, eppure dotata
di una spontaneità disarmante. |