Kerri
Powers è un nome nuovo da segnalare a tutti coloro che amano
il roots-rock al femminile (sulla linea di Lucinda Williams e Kasey Chambers,
per capirci). Elettrico si, ma con le radici ben salde nella più
pura tradizione americana (suoni roots e country sempre evidenti) e con
un uso cospicuo, ma mai sopra le righe, di dobro, steel e mandolino,
You Me and a Redhead scorre senza titubanze nei suoi undici
episodi. Brani dichiaratamente acustici e country-oriented come Daddy
Don't Fall Down possiedono un'atmosfera e un andamento indolente che
ci trasporta, se chiudiamo gli occhi, in una highway percorsa sotto il
sole a velocità di crociera. Proprio come in tanti film sul "confine"
del nostro immaginario, attraverso "store" e distese di deserto
e cactus arriva Hard Road I Ride, dolcissima ballad con una soffusa
fisarmonica che fa capolino quel tanto che basta. Sono comunque i brani
elettrici a rivestire maggiore rilevanza e a denotare una grinta particolare,
sia nella strumentazione (da segnalare il dogro e la steel di Steve
Sadler), sia nella voce della Powers: una ragazza decisa in You,
Me and a Redhead, Don't Tell Me e Battle Row, che sa
essere altrettanto tenera in ballate quali What's a Lonesome Girl To
Do e la conclusiva Nolan's Song. Tutte canzoni che denotano
una versatilità non indifferente, come non indifferente potrà
restare chi dedicherà un ascolto al lavoro di questa nuova scoperta.
(Ruggero Marinello)
www.kerripowers.com
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