Questioni di tempistica: fosse uscito qualche anno fa, Jam The Breeze
sarebbe stato accolto come un piccolo gioiello alternative-country, così
ricco di ballate elettro-acustiche e melodie cristalline. Oggi fa la figura
di uno dei tanti prodotti che affollano il mercato Americana, dove anche
RootsHighway fa fatica a tenere il passo...Detto questo Chris Richards
è uno che di talento e gusto per le belle canzoni ne ha parecchio,
se non altro perchè si è scelto radici musicali e muse ispiratrici
di prima classe: il suo country-rock dai vivaci colori californiani non
alza mai la voce, preferisce i toni morbidi della ballata un po' assonnata
(molto suggestive Why Arizona e Prarie Smoke), dove tutto
ruota intorno ad una vocalità soffice, chitarre pizzicate, una
pedal steel e qualche mandolino di contorno. Se poi i musicisti coinvolti
in sessione si chiamano Rick Shea (braccio destro di Dave Alvin
e qui nella veste anche di produttore) o Don Heffington (una delle
batterie più richieste sulla piazza) si può stare certi
sulla qualità medio-alta del prodotto. Va detto che nessuno dei
dieci brani qui raccolti può far gridare al miracolo: arrangiamenti
asciutti e senza una sbavatura, ma accordi e soluzioni sentite mille volte
da altre parti, ritmo ciondolante, un po' di Texas nelle vene (l'honky-tonk
di Someone Else's Blues e della stessa title track) ed una generale
venerazione per l'età dell'oro di Gram Parsons. Difficile resistere
alla malinconica melodia di The Night Is Young, country-rock limpidissimo
che ti fa venire veramente voglia di non tornare più a casa la
sera, ma per staccare il biglietto di prima classe occorrerebbero idee
meno abusate. Ingenuo.
(Fabio Cerbone)
www.tenhighranch.com
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