Billy Joe Shaver è davvero un vecchio leone, uno che quando
finisce al tappeto, si rialza un secondo dopo. Nonostante non abbia ottenuto
fino ad oggi (e sarà difficile che avvenga in futuro) quei riconoscimenti
che gli andrebbero tributati, per essere stato uno dei padri del movimento
degli outlaws texani ed un precursore dell'attuale suono Americana, mantiene
una carica che molti suoi colleghi hanno perso da tempo. La fortuna ultimamente
gli ha girato le spalle e dalla vita ha ricevuto batoste che avrebbero
steso chiunque: l'ultima in ordine di tempo la morte del figlio Eddy per
droga, che ha defintivamente sciolto il binomio Shaver, con cui
avevano inciso nel recente passato. Be', non me ne voglia il buon Eddy
lassù in cielo, ma credo che Freedom Child sia il
miglior disco di Billy Joe Shaver da molto tempo a a questa parte: fresco,
vivace ed ispirato più dei precedenti incisi con la New West. Il
nuovo contratto discografico (la minuscola Compadre records), i musicisti
che si è scelto (più di tutti il bravissimo Will Kimbrough
alle chitarre), la produzione di prima scelta (R.S. Field) e credo
anche la sua forza d'animo hanno generato un piccolo capolavoro country-rock,
che odora di Texas e radici. E' palpabile nell'aria una voglia di riscatto
e di fare musica incredibile, passando dalla tenerezza acustica di alcune
ballate (Hold On To Yours, Day By Day) ad improvvisi scoppi
elettrici (una torrida That's What She Said Last Night). Un disco
che cattura soprattutto per la grande varietà stilistica e l'ottima
forma vocale dell'attore principale: non solo classiche sonorità
country-rock (Drinkin' Back), ma anche rock'n'roll (Freedom Child),
intermezzi old-time (Wild Cow Gravy, la patriotica Good Ol'
USA) e una squisita partecipazione di Todd Snider nel country-blues
elettrico Deja Blues. Ottimo lavoro Billy e mi raccomando: non
mollare mai.
(Davide Albini)
www.billyjoeshaver.com
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