Todd
Snider è uno di quei personaggi che potrebbero essere inseriti ad
honorem in un ipotetico secondo volume di "Alias Bob Dylan" del nostro
Marco Denti. I requisiti li ha tutti: esordio al fulmicotone, appoggiato
niente di meno che dalla MCA, con Songs For The Daily Planet (1994),
un seguito all'altezza con Step Right Up (1996) e poi… e poi l'album
che ha dettato il divorzio con la major, Viva Satellite (del 1998,
più elettrico, vicino più all'american sound che al country). Todd, dopo
due anni di inattività , trova in John Prine e nella sua Oh Boy
records un buon supporto sul quale basare il rientro e dare continuità
alla propria attività di musicista. Così, dopo il restart di Happy
To Be Here (2000, titolo emblematico), ecco New Connection.
Le prime note del disco, con il mandolino di Jason Wilber, fanno
subito capire che la title track è un brano dal sound accattivante, di
base Americana, diretto e coinvolgente, con la sezione ritmica che fa
da protagonista. L'album è così, ballate su ballate, forse meno diretto
dei precendenti, ma profondo, musicalmente ad ampio respiro e con una
cover, …e che cover: Crooked Piece Of Time di John Prine, e con
John Prine, è un brano elettro-acustico, dal duetto mozzafiato e con Will
Kimbrough che non stacca mai le mani dall'organo. Lo standard si basa
sull'alchimia melodica generata da chitarre elettriche ed acustiche, per
ballate tanto riflessive (come le bellissime Easy, Close Enough
To You ed Anywhere) quanto scanzonate, come Stuck All Night
(con tanto di fiati e dobro) e Broke (motivetto musicalmente ironico,
con fiati, clarinetto e banjo charleston). Todd comunque non si dimentica
il country e con il tributo Vinyl Records (dedicato alla sua collezione
di vinili) e Beer Run ne concede un piccolo assaggio. Hey Todd,
"the road goes on forever and the party never ends".
(Carlo Lancini)
www.toddsnider.com
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