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Cosa
vi aspettereste da chi intitola il suo nuovo disco mmmmmmm?
La voglia di mettersi in gioco non manca di certo a Kevin Trainor,
un personaggio decisamente strampalato (in fondo basterebbe sentire il
testo "intenso" di Baby come on in chiusura di disco...)
ed assolutamente libero di scorazzare nei generi che più lo aggradano,
così come hanno confermato gli show al fianco di Jono Manson
nel recente tour italiano. Chitarrista versatile, agile nello spaziare
tra radici country e blues, con l'aggiunta di una grinta rock'n'roll non
comune, Kevin si è rivelato un onesto "operaio" del rock
periferico americano, gregario di lusso al fianco del ben più blasonato
collega. Indubbiamente inferiore per spessore interpretativo e capacità
di songwriting rispetto al fuoriclasse Jono Manson, la differenza di caratura
è da ricercare in primo luogo nell'espressione vocale, sicuramente
un poco anonima, anche se sullo schietto contenuto roots-rock di mmmmmmm
non si discute. Secondo lavoro pubblicato dall'italiana Club de Musique,
si segnala per un netto salto di qualità produttivo (lo stesso
Jono Manson al banco di regia), una cura dei dettagli meglio centrata
e canzoni mediamente gradevoli che scivolano via con estrema semplicità.
La ricetta, sia ben chiaro, è sempre la stessa: Kevin non si decide
a prendere una strada precisa, e questo potrà, a seconda dei gusti,
fare più o meno piacere. Lui nel frattempo gioca con le mille facce
del rock'n'roll: alza il tiro in Stuck on you, insegue ritmiche
funky in Just like you e Sweet Thing, si abbandona a qualche
godereccia honky-tonk song come in Don't think it over e Miss
right now e riesce pure ad infilare un piccolo gioiello di equilibri
funky-soul-rock in Fighting in the name of love (sarà un
caso che il brano è firmato anche da Jono Manson?). |