Evidentemente
il nome lascia pochi margini di manovra, ma non fermatevi alle apparenze,
perchè gli X-Rated Cowboys sono tutt'altro che la solita
combriccola di fuorilegge alle prese con il sovvertimento delle buone
maniere nella country music. La denominazione ha una sua ragion d'essere:
gli stivali affondano nel solido terreno dell'alternative-country, le
radici rurali sono in bella mostra, e non potrebbe essere altrimenti per
cinque ragazzi di Columbus, Ohio, ma Honor Among Thieves
possiede una preziosa chiave d'uscita dagli steccati del genere, riverniciando
il suono delle provincia con un'attitudine maintream-rock, nell'accezione
più nobile del termine. Le canzoni di Quinn Fallon (vove
e chitarra acustica) sobbalzano continuamente tra un country-rock spedito
e ruspante (End of The World, Devotion), di origine controllata
(Misfortune), ma pur sempre legato ai soliti schemi (Cowboy
Song), ed un rock'n'roll frizzante e stradaiolo che corre veloce sulle
highways. La produzione di Andy Harrison (anche chitarra solista
nella band) è limpidissima, di prima qualità, e la differenza
rispetto ai tanti gregari si sente forte e chiaro quando la band imbocca
la via di un roots-rock dal taglio radiofonico e accativante. Che gli
X-Rated Cowboys abbiano tra le mani melodie sopra la media lo si scopre
fin dagli inizi: Trans Am è una malinconica ballata pop
con contorno folkie che conquista in pochi secondi, e meglio ancora riesce
a fare la seguente Rear View Mirror, pop-rock sulla scia dei Wallflowers
più in forma. Su questa linea di confine tra provincia e città
si collocano il respiro epico di Ten Miles of Bad Road, la leggera
brezza di Rock Star, i tempi medi di molte ballate folk-rock (Light
of Day, Drive By), rischiarate dai contributi dell'organo e
dell'accordion di Bob Hite. Honor Among Thieves è un delizioso
debutto che passa direttamente nella lista delle sorprese dell'anno.
(Fabio Cerbone)
www.xratedcowboys.com
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