RAI REGIONE

 

CAGLIARI 18 aprile 1996

 

Carissimi bambini,

grazie tante per i vostri auguri.

La vostra lettera, vi confesso , mi ha fatto tornare indietro di tanti anni . Ho pensato , per un attimo, alla Pasqua della mia infanzia. Mi ricordo che l’arrivo della grande festa, "Paska manna", mi metteva addosso tanta euforia, non perché annunciasse doni, gigantesche uova di cioccolato con chissà quali sorprese. L’euforia nasceva dal fatto che tutto il paese – io sono nato a Pozzomaggiore, in provincia di Sassari - si trasformava in attesa dell’evento.

Era coinvolto nella festa che, prima di tutto , si svolgeva nelle chiese e nelle piazze.

Di tutto questo ora, credetemi , non c’è più traccia.

Anche la Pasqua è diventata un fatto privato; si svolge ormai solo all’interno delle proprie case, sempre in solitudine; o tutt’al più nei bar.

Ma perché accade tutto questo?

Perché, secondo me, siamo diventati tutti, ma soprattutto noi adulti, più egoisti. Abbiamo dimenticato i valori della solidarietà; abbiamo smarrito il senso più autentico dello stare insieme all’interno di una comunità.

Eppure c’è una via d’uscita.

Voi cari bambini dite una cosa molto bella quando impreziosite , con messaggi veri e di speranza, il vostro uovo pasquale.. Una scritta annuncia che "SPERANZE NUOVE ROMPERANNO OSTACOLI" ; in un’altra scommettete di riuscire a "COSTRUIRE INCANTI". Bravi. Sono cose belle quelle che scrivete e che sognate, ma sono cose anche molto impegnative. Però di una cosa sono convinto: voi avete la forza e la capacità di raggiungere traguardi ambiziosi.

Intanto continuate a sognare, fa tanto bene alla vostra età; ma non dimenticate di leggere e di scrivere tutti i giorni.

Credo che però con le insegnanti , Rosalba, Lina e Nina, siate in buone mani.

Un abbraccio

 

TONINO OPPES