Nuoro 14 aprile 1997

 

Ai meravigliosi alunni delle classi quarte di Budoni e alle loro stupende insegnanti.

 

La poesia ridà le ali a chi le ha perdute e , viste dall’alto, le cose ci appaiono nella loro vera realtà.

La conoscenza non è solo un fatto razionale, ma è anche invenzione, fantasia.

Le parole non compongono soltanto un concetto ma anche un sogno. Un sogno che illumina e consola.

L’uovo di Pasqua che mi avete mandato ne è una dimostrazione. Grazie di cuore.

La poesia rivela l’anima segreta delle cose, ci rivela a noi stessi, ci fa capire quello che siamo, creature irripetibili, e ci salva dall’omologazione, dall’appiattimento, reintegrando la nostra identità. E allora noi sentiamo il crescere dell’erba, il germogliare delle prime gemme.

La poesia è creatività.La televisione , e la sua parte peggiore che è la pubblicità, minacciano la nostra personalità perché ci offrono gli oggetti già preconfezionati, in vetrina, come in un supermarket, e noi rischiamo di venire schiacciati, spersonalizzati.

Per fortuna le maestre con il loro insegnamento geniale ci restituiscono a noi stessi.

La poesia, quando è messaggio di ideali puri, di sentimenti veri, di emozioni profonde, può cambiare il mondo.Ed essa non ha frontiere perché parla a tutti gli uomini.

Ha scritto il poeta siciliano Ignazio Buttitta, da poco scomparso : "La poesia ha le radici nella terra e i rami fioriti aperti all’aria come braccia d’uomo".

Le maestre vi hanno insegnato proprio questo : chi crea, cioè l’artista, è imbevuto di tutto ciò che è umano e lo esprime in immagini che hanno una validità universale.

E anche quando non siamo artisti con la lettera maiuscola, riflettendo in noi tutto ciò che ci circonda, diventiamo un piccolo universo.

Complimenti a voi alunni e alle vostre insegnanti con gli auguri più belli di buon lavoro.

Ancora grazie.

LUCIA PINNA

 

 

IL SEGRETO

DI

LUCIA PINNA

 

Tu hai dato anima ai miei versi

per lunghi mesi, senza saperlo forse

ma questo non toglie niente al dono

che mi hai fatto e che non ha l’eguale.

E’ stato un mondo fatto su misura

per entrambi, e anche se a goderne

e a soffrirne ero soltanto io

il mio respiro si nutriva del tuo.

Trasalimento di pensieri

calori cangianti di un acquario umano

cieli aperti alle voci e ai silenzi.

L’uccello azzurro è volato via

dal bosco non più incantato

la barca dondola nel mare di un altro emisfero

le ombre delle cose hanno cambiato forma

non riconosco più il rumore del vento.

Se voglio ritrovare il cammino percorso

devo cercarlo nei miei versi

dove ciò che era naturale mutasse

è stato fissato e non conosce declino.