SABATO 24 NOVEMBRE 2001
ore 21.00
due strumenti nell’Europa del XVII e
XVIII secolo
Simonetta Heger
virginale e clavicembalo
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Programma
William Byrd
The Carman's whistle
(1543-1623)
Jan Pieterszoon Sweelinck Toccata
(1562-1621)
Johann Jacob
Froberger Toccata
I
(1616-1667)
Georg
Friedrich Haendel Passacaglia
(1685-1759) (dalla
VII Suite in sol minore - 1720)
Johann
Sebastian Bach Concerto
Italiano BWV 971
(1685-1750) Allegro
- Andante - Presto
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Girolamo
Frescobaldi Partite
sopra Folia
(1583-1643)
Alessandro
Scarlatti Toccata
I
(1660-1725)
Domenico Scarlatti Quattro
Sonate - K.1 in Re minore,
K.2 in Sol Maggiore,
(1685-1757) K.14
in Sol Maggiore K. 27 in Si minore
(dagli "Essercizi per
Gravicembalo")
Domenico Cimarosa Sei
Sonate - n°2 in La minore, n°3 in La Maggiore, n°19
(1749-1801) in
La Maggiore, n°34 in Sol Maggiore, n°51 in Sol Maggiore, n° 27 in
Si bem. Maggiore
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VIRGINALE FIAMMINGO COPIA DI C.
MASCHERONI DA A. RUCKERS (Anversa,1620)
CLAVICEMBALO TEDESCO COPIA DI C.
MASCHERONI DA CH.VATER (Hannover 1738)
«Tastiere
nel tempo»
due strumenti
nell’Europa del XVII e XVIII secolo
Concerto del 24 Novembre 2001.
Che la letteratura per tastiera
sia anteriore di circa due secoli alla nascita del pianoforte è un dato
noto a tutti, ma non altrettanto noto è quanto arditamente
virtuosistiche fossero già alla fine del '500 le composizioni cembalistiche.
Danze, fantasie e toccate in stile
improvvisativo, variazioni su temi popolari come il "Carman's
whistle" o esotici e notissimi come la "Follia di Spagna" erano
le forme predominanti fino alla metà del XVII secolo: in Inghilterra lo
strumento più usato era il Virginale, dal suono tondo e penetrante,
mentre in Italia erano diffusi sia il cembalo ad un manuale sia la spinetta;
nei Paesi Bassi il cembalo fiammingo a due manuali ebbe grande diffusione, e i
Ruckers, che costruivano sia cembali che virginali erano considerati così
abili che alcuni loro strumenti vennero poi ingranditi (ravalés) ed
utilizzati come basi dai costruttori
francesi.
Nel Settecento il clavicembalo si
impone sullo strumento più piccolo, il virginale praticamente scompare e
la spinetta permane solo come tastiera casalinga o da studio; la variazione ha
ancora il suo fascino, come dimostra la "Passacaglia" di Haendel, che è costruita su un breve motivo della mano
sinistra che si ripete continuamente variato, ma viene inserita in una delle
nuove forme che si vanno sviluppando: la Suite.
Il Concerto strumentale, su
modello italiano e soprattutto vivaldiano viene elaborato da Bach sia nei concerti con orchestra che nel celeberrimo
"Concerto Italiano"; propria dell'area mediterranea ed in particolare
di Napoli è la Sonata in un solo movimento, di cui Domenico Scarlatti è lo sperimentatore più ardito, con
innovazioni per l'epoca incredibili: incroci di mani, accordi arpeggiati che
richiamano i "rasgueados" della chitarra, mani che suonano agli
estremi opposti della tastiera.
Sempre in un unico movimento, ma
più brevi e meno impegnative tecnicamente sono le Sonate di Domenico
Cimarosa, del quale ricorre quest'anno il
secondo centenario della morte: deliziosi squarci tastieristici di quel mondo
fatato che è il melodramma, chiaro specchio di una cultura musicale che
sul melodramma, appunto, si ripiega, forte delle glorie passate, lasciando ai
geni d'oltralpe il compito di continuare a sperimentare le potenzialità
della tastiera, non più sul clavicembalo ma sul pianoforte, lo strumento
del futuro.
Simonetta
Heger
Nata nel 1957 a
Milano, ha compiuto gli studi pianistici nei Conservatori di Milano e Genova
con i Maestri M. Campanella, S. Lattes, E. Beretta, diplomandosi nel 1978 e perfezionandosi
in seguito con C. Bruno all'Accademia Musicale Pescarese. Ha seguito, come
partecipante attiva, corsi e seminari tenuti da V. Vitale, A. Meunier, H.R.
Stalder.
L'interesse per
la musica barocca l'ha portata, dopo alcuni anni di carriera concertistica come
pianista sia solista che in formazioni cameristiche, a conseguire a pieni voti
nel 1991 al Conservatorio di Genova
il diploma di Clavicembalo, dopo aver studiato con Laura Alvini presso la Sezione di Musica Antica
della Civica Scuola di Musica di Milano; ha seguito inoltre i seminari di
interpretazione pianistica su strumenti originali (Fortepiano).
Il suo
repertorio è estremamente
vario e spazia dal seicento alla musica contemporanea: oltre ai concerti da
solista al pianoforte, al cembalo
e al virginale, ha una vasta attività cameristica prevalentemente in duo
con violino, clarinetto, flauto, canto, cembalo e fortepiano; nel corso della
sua carriera le sono state affidate molte prime esecuzioni assolute; ha
collaborato con orchestre quali il "Quartettone", l'Orchestra Barocca
di Bergamo, l'ensemble Discantus della "Piccola Sinfonica di Milano",
la "Camerata Ducale" e la Filarmonica di Parma.
Per vari anni ha
lavorato alla catalogazione di manoscritti musicali per l'Ufficio Ricerche
Fondi Musicali presso la Biblioteca del Conservatorio di Milano; ha pubblicato,
per conto del Municipio di Melzo, una monografia sul compositore Giuseppe
Vallaperti (1756-1814), scritta dopo aver svolto ricerche finalizzate alla
riscoperta ed all'esecuzione delle sue opere, registrate su CD. Ha registrato
per RAI TV 2 e RTSI ed ha inciso, come pianista, in
collaborazione con la flautista Lidia Stefani, musiche di P. Fernando Sulpizi
in prima esecuzione assoluta per
un compact disc per la casa discografica "Quadrivium" di
Perugia (il duo è in seguito risultato vincitore di concorso con
l'esecuzione di questo brano), per "Nuova Era" un CD dedicato ad Aldo
Finzi ed uno brahmsiano per "Symphonia Sim".
Ha insegnato nei Conservatori di La Spezia e Genova ed è dal 1984 docente titolare della cattedra di pianoforte complementare al Conservatorio di Brescia; è dal 1986 direttrice artistica della rassegna concertistica "Melzomusica".