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A.I. INTELLIGENZA ARTIFICIALE
(A.I. Artificial intelligence)

2001, USA

Data di uscita nelle sale italiane 05/10/2001

VALUTAZIONE 7

Sceneggiatura Steven Spielberg tratta da un soggetto di Ian Watson basata su un racconto di Brian Aldiss

Steven Spielberg

Interpreti Haley Joel Osment, Jude Law, Sam Robards, Frances O'Connor, Jake Thomas, Brendan Gleeson, William Hurt, Jack Angel (voce di Teddy), Ben Kingsley (narratore), Robin Williams (voce di Dr. Know)

Il sito ufficiale del film

Produzione DreamWorks SKG, Warner Bros., Amblin e Stanley Kubrick

Produttori Steven Spielberg, Kathleen Kennedy e Bonnie Curtis

Produttori esecutivi Jan Harlan e Walter F. Parkes

Fotografia Janusz Kaminski

Montaggio Michael Kahn

Musiche John Williams

Scenografie Rick Carter

Costumi Bob Ringwood

Sonoro Ronald Judkins e Gary Rydstrom

Effetti speciali Chris Cunningham, Michael Lantieri, Dennis Muren
Scott Farrar e Industrial Light & Magic

Trucco Stan Winston e Ve Neill

TRAMA

In un futuro imprecisato, una famiglia rischia lo sfacelo a causa del coma in cui il loro unico figlio è caduto da mesi: per aiutare la moglie a sopportare la perdita, il marito le porta a casa David, il prototipo di un robot bambino in grado di provare un amore incondizionato per la propria madre. Pur rifiutandolo inizialmente, la donna finisce per ricambiare il suo amore "sintetico", arrivando a regalargli l'orsetto meccanico Teddy, tanto caro al suo vero figlio. Quando però il ragazzo esce inaspettatamente dal coma, le cose si complicano: David viene visto da lui solo come un giocattolo, ed i ripetuti scherzi fatti alle sue spalle rischiano di portare a delle trgiche conseguenze, facendo decidere al padre di restituire David alla ditta per la distruzione. La madre si rifiuta di restituirlo, e lo abbandona nella foresta al suo destino: David, colpito dalla favola di Pinocchio e convinto che la madre lo amerà se sarà un bambino vero, inizia a cercare la Fata Turchina con l'aiuto di Teddy e di un robot gigolò incontrato per caso...

RECENSIONE

Molte, troppe parole si sono spese nel tentativo di capire quanto di Kubrick e quanto di Spielberg ci sia in questo film, col risultato di perdere un po' di vista la visione d'insieme della pellicola. É indubbio che l'intreccio di base sia dell'Autore scomparso, così come alcune sequenze (i robot abbandonati che si affannano sui resti di altri robot), mentre buona parte dell'impianto immaginario sia di chiara matrice Spielberghiana (Pinocchio è una sua fissa dai tempi di INCONTRI RAVVICINATI), così come l'intera sequenza finale. Andare oltre questa semplice suddivisione è un esercizio di arido intellettualismo...
Le capacità narrative di Spielberg sono indubbie, piaccia o no è un regista di grande eleganza ed impatto emotivo, che riesce a rendere perfettamente le diverse atmosfere del film, rendendo perfettamente la tragedia di David sopratutto nella parte iniziale. In questa fase ci sono forse delle lungaggini di troppo (la fiera della carne e la città del piacere), ma la rappresentazione gustosamente retrò del futuro e la generosità dell'impianto narrativo fanno perdonare anche i momenti noiosi. I veri problemi arrivano verso il finale, che decide di allungarsi all'inverosimile in un pastiche moralistico/mieloso che rischia di sfasciare lo straordinario lavoro compiuto fino a quel momento: la pellicola aveva trovato un proprio compimento quando David riesce a trovare la propria Fata Turchina (e sarebbe stato un finale davvero toccante), ma Spielberg (e da questo momento è tutta farina del suo sacco!) si impastoia in un pasticcio di alieni filiformi e melassa insopportabile che rende l'ultima mezz'ora sinceramente inguardabile.
Un vero peccato perchè il film ha sfiorato il capolavoro, ritrovando l'ormai persa forza narrativa dello Spielberg anni '80, e visto il gran lavoro d'attori (sempre mostruosamente bravo Osment) meritava sicuramente una conclusione migliore. Difficile a questo punto dare una valutazione complessiva del film, che meriterebbe un 9 per tre quarti della pellicola ed un sonoro 4 per il finale: sebbene non sia una media aritmetica (ma come potrebbe esserlo?), la valutazione finale mi pare equilibrata.

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