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L'ACCHIAPPA
SOGNI 2003, USA
VALUTAZIONE 6 1/2 Sceneggiatura
William Goldman e Lawrence Kasdan, basata su un romanzo di Stephen King
Lawrence Kasdan Interpreti
Morgan Freeman, Thomas Jane, Jason Lee, Damian Lewis, Timothy Olyphant,
Tom Sizemore, Donnie Wahlberg, Mike Holekamp, Reece Thompson, Giacomo
Baessato, Joel Palmer, Andrew Robb, Eric Keenleyside, Rosemary Dunsmore,
Michael O'Neill, Darrin Klimek, Campbell Lane, C. Ernst Harth, Ingrid
Kavelaars, Chera Bailey, Alex Campbell, T.J. Riley Produzione
Warner Bros., Castle Rock Entertainment, Village Roadshow Pictures,
NPV Entertainment e Kasdan Pictures
Produttore esecutivo Bruce Berman Co-produttori Jon Hutman, Stephen Dunn e Casey Grant Produttori associati Charles Okun, Mark Kasdan e Elizabeth Dollarhide Fotografia John Seale Montaggio Carol Littleton e Raul Davalos Musiche James Newton Howard Scenografie Jon Hutman Direzione artistica Kendelle Elliot, Helen Jarvis e W. Stephen Graham Costumi Molly Maginnis Casting Sean Cossey e Ronna Cress Sonoro Eric J. Batut Effetti speciali Stefen Fangmeier e Crash McCreery Trucco Victoria Down e William Corso TRAMA
Un gruppo di amici si ritrova in una baia di montagna nel Maine nel bel mezzo di una bufera di neve, ma non è tanto del tempo che devono preoccuparsi quanto di un drappello di alieni invasori bloccati nell'area da un gruppo para-militare. Ma i quattro non sono degli sprovveduti, giacchè in gioventù l'incontro con un ragazzo speciale li ha dotati di poteri telepatici e di ben altro... RECENSIONE Nonostante
il cinema si ostini a ispirarsi alle sue opere, raramente i romanzi
di Stephen King si sono rivelati efficaci sul grande schermo: mi vengono
da citare SHINING, CHRISTINE LA MACCHINA INFERNALE, LA ZONA MORTA, MISERY
NON DEVE MORIRE e STAND BY ME, a cui seguono una pletora di titoli,
anche per la televisione, dai risultati alterni. Le trasposizioni più
riuscite sono quelle che preferiscono soffermarsi sul King abile narratore
(STAND BY ME) piuttosto che su quello prettamente horrorifico o di "azione",
operazione che infatti riesce ai registi non "di genere",
che sanno rileggere la sua opera con la sensibilità del cineasta. |
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