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L'ULTIMO
SAMURAI 05/12/2003, USA Data di uscita nelle sale italiane 09/01/2004 VALUTAZIONE 7,5 Sceneggiatura
Regia
Edward Zwick Interpreti
Tom Cruise, Timothy Spall, Ken Watanabe, Billy Connolly, Tony Goldwyn,
Hiroyuki Sanada, Koyuki, Sosuke Ikematsu, Aoi Minato, Masato Harada,
Masashi Odate, John Koyama, Scott Wilson, Shichinosuke Nakamura, Togo
Igawa Produzione
Radar Pictures, Bedford Falls Company, Cruise-Wagner Productions e Warner
Bros. Produttori Edward Zwick, Tom Cruise, Scott Kroopf, Marshall Herskovitz, Paula Wagner e Tom Engleman Produttori esecutivi Charles Mulvehill, Ted Field, Vincent Ward e Richard Solomon Produttori associati Yoko Narahashi, Graham J. Larson e Michael Doven Fotografia John Toll Montaggio Steven Rosenblum e Victor du Bois Musiche Hans Zimmer Scenografie Lilly Kilvert Direzione artistica Kim Sinclair, Chris Burian-Mohr e Jess Gonchor Costumi Ngila Dickson Casting Victoria Thomas Sonoro Jeff Wexler Effetti speciali Paul Lombardi, Jeffrey A. Okun e Romulo Adriano Jr. Trucco Lois Burwell, James Allen, Kenny Myers e Conor O'Sullivan TRAMA
Sul finire dell'800 un capitano allo sbando dell'esercito americano riceve l'incarico di recarsi in Giappone per "creare" un esercito che ponga fine alla ribellione contro l'Impero da parte di un manipolo di samurai. Nel primo scontro l'esercito arraffazzonato dal capitano Algren riceve una sonora sconfitta e l'uomo viene gravemente ferito e catturato dai samurai, che lo portano nel loro campo per curarlo. Qui Algren ha modo di conoscere e apprezzare a filosofia dei samurai e capire come la loro non sia esattamente una ribellione contro l'Imperatore... RECENSIONE Pellicola
di stampo classico, nella storia quanto nella direzione, che si inserisce
in un filone che ultimamente pare affascinare molto Hollywood. Gli incassi
non hanno sorriso particolarmente a questo film, ma d'altronde non si
tratta di un'opera "facile", nel senso che la scelta di tempi
dilatati, molto parlato e lunghe parti in giapponese sottotitolato poco
si adattano ad un pubblico sempre più abituato a pellicole veloci,
dal montaggio serrato e dialoghi spiccioli. |
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