MATRIX
RELOADED
(Matrix reloaded)
15/05/2003,
USA
Data
di uscita nelle sale italiane 23/05/2003
VALUTAZIONE
5
Sceneggiatura
Andy e Larry Wachowski
Andy
e Larry Wachowski
Interpreti
Keanu Reeves, Laurence Fishburne, Carrie-Anne Moss, Hugo Weaving,
Jada Pinkett, Gloria Foster, Monica Belucci, Lambert Wilson, Harold
Perrineau, Nona Gaye, Randall Duk Kim, Harry Lennix, Anthony Zerbe,
Neil Rayment, Adrian Rayment, Helmut Bakaitis, Collin Chou, Anthony
Wong, Christine Anu, Terrell Dixon, Daniel Bernhardt,
David A. Kilde, Matt McColm, Robyn Nevin, Cornel West, Alima Ashton-Sheibu
Il
sito ufficiale del film
Produzione
Warner Bros., Silver Pictures, Village Roadshow Pictures Entertainment,
ESC Entertainment e Sony Pictures Imageworks Inc.
Produttore
Joel Silver
Produttori
esecutivi Andrew Mason, Grant Hill, Larry Wachowski, Andy Wachowski
e Bruce Berman
Co-produttore
Dan Cracchiolo
Produttori
associati Steve Richards e Vicki Poppelwell
Fotografia
Bill Pope
Montaggio
Zach Staenberg
Musiche
Don Davis
Scenografia
Owen Paterson
Direzione
artistica Hugh Bateup
Costumi
Kym
Barrett
Casting
Mali Finn e Shauna Wolifson
Sonoro
Dane A. Davis
Effetti
speciali Clay Pinney, Steve Courtley e John Gaeta
Coreografie
Charles Moulton e Yuen Wo Ping
Trucco
Deborah Taylor e Maggie Fung
TRAMA
Ad alcuni
mesi dalla scoperta delle proprie, incredibili capacità, Neo
non è ancora a suo agio nel ruolo di Eletto, ed è tormentato
da incubi (premonizioni?) a riguardo dell'amata Trinity. Una seria minaccia
incombe su Zion, giacchè le macchine si stanno preparando all'attacco
finale, ma il caparbio Morpheus crede ciecamente nel ruolo salvifico
di Neo e aspetta fiducioso che l'Oracolo si rimetta in contatto con
lui per dirgli cosa fare...
RECENSIONE
Il primo
MATRIX fu un film che, nel bene e nel male, diede una svolta ad un certo
modo di fare cinema. Da allora, le scene d'azione sono quasi obbligate
ad avere persone che saltano in aria, riprese che ruotano intorno ai
personaggi in movimento e l'uso abbondante del ralenty. In realtà
questa "novità" fu mutuata dal cinema orientale, che
di questi stilemi faceva la propria bandiera, e mescolandola con un'estetica
da videogioco e idee rubate alla fantascienza, i fratelli Wachowski
ottennero un "melting pot" che sapesse di moderno pur basandosi
su di un riciclaggio nemmeno tanto nascosto.
Inevitabile la realizzazione di un sequel, anzi due, spacciati come
parte di una trilogia pensata fin dall'inizio, che negli intenti vorrebbero
"scuotere" il cinema contemporaneo come fece l'originale.
Ed è forse questo "delirio di onnipotenza" da parte
dei fratelli registi e sceneggiatori che ha nuociuto pesantemente a
questo film.
Convinti che la forza della pellicola stesse tutta nelle complesse scene
d'azione, gli autori ne hanno letteralmente saturato il film, che si
apre con una di esse e, da quel momento, diventa un'interminabile e
spossante sequela di combattimenti sempre più estremi, fino alla
snervante sequenza in autostrada: se l'alto livello tecnico di queste
scene è fuori discussione, la loro presenza praticamente continua
nel film ottiene l'effetto opposto desiderato dai registi, convinti
che l'emozione si ottenga moltiplicando il bombardamento di salti e
ralenty (che al ventesimo divengono francamente inutili ed irritanti)
senza considerare che l'eccesso di "adrenalina" causa assuefazione
e conseguente noia mortale.
Ci sarà senza dubbio chi avrà apprezzato, ed apprezzerà,
la pellicola proprio in funzione di queste incalzanti sequenze, ma dove
nel primo queste erano funzionali alla storia (e distribuite con parsimonia:
cosa vuol dire avere troppi soldi a disposizione
), qui è
la storia a piegarsi di fronte alla spettacolarità a tutti i
costi.
Ah, sì, la storia
Si potrebbe scrivere dietro un francobollo
tanto è striminzita: del tutto assente per tre quarti di film
(in cui viene compensata con dialoghi non-sense che vorrebbero essere
profondi ma risultano solo involontariamente comici), si concentra tutta
nelle sequenze finali, condensata in un dialogo ricercatamente (e stupidamente)
involuto che nemmeno riesce a dare il senso del dramma che vanamente
si è cercato per tutto il resto del film. Il ribaltamento finale,
che prelude al capitolo conclusivo della saga, è talmente pretestuoso
da lasciare del tutto indifferenti, tanto più che tutti i vaneggiamenti
di cui è costellata la storia richiamano in modo fin troppo smaccato
idee già viste in film come TRON (quello sì, pur nella
sua ingenuità, un film precursore) e persino IL TREDICESIMO PIANO,
che uscì per cavalcare l'onda del primo MATRIX e che questo finisce
per copiare.
Capitolo a parte merita la tanto sbandierata (da noi) presenza della
Bellucci nel film, la quale ha una parte sì funzionale alla storia
(una delle tante svolte narrative posticce del film), ma recita talmente
male (ridoppiandosi con una caramella un bocca) da farti pensare che
se è lei a dover rappresentare il nostro cinema nel mondo, allora
siam messi peggio di quanto si potesse pensare. Una menzione (in negativo)
la merita anche il doppiatore di Reeves, che parla costantamente sottovoce
come se ogni battuta racchiudesse chissà quale significato recondito.
Peccato davvero, perché i Wachowski sono registi straordinari,
anche nelle (rare) sequenze non di azione: se solo avessero qualcuno
che gli scrivesse le sceneggiature sarebbero perfetti.
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