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MYSTERY MEN
(Mystery men)

06/08/1999, USA

Data di uscita nelle sale italiane 23/06/2000

Sceneggiatura Neil Cuthbert e Brent Forrester dal fumetto di Bob Burden

Regia Kinka Usher

Interpreti Ben Stiller, Hank Azaria, Janeane Garofalo, William H. Macy, Lena Olin, Paul Reubens, Geoffrey Rush, Claire Forlani, Greg Kinnear, Kel Mitchell, Wes Studi, Eddie Izzard, Prakazrel Michel, Ernie Lee Banks, Gerry Becker, Ned Bellamy, Tom Waits

VALUTAZIONE 6 1/2

Produzione Universal Pictures, Dark Horse Entertainment e Lawrence Gordon Productions

Produttori Lawrence Gordon, Lloyd Levin e Mike Richardson

Produttore esecutivo Robert Engelman

Co-produttore Steven Gilder

Fotografia Stephen H. Burum

Montaggio Conrad Buff

Musiche Stephen Warbeck

Scenografie Kirk M. Petruccelli

Costumi Marilyn Vance

Sonoro Douglas B. Arnold

Effetti speciali Terry Frazee e Lori J. Nelson

Trucco Scott Eddo

TRAMA

A Champion City c'è un supereroe, Capitan Amazing, amato dal pubblico e degli sponsor, che compie talmente bene il proprio dovere da non avere più criminali da combattere. In preoccupante calo di popolarità (e di sponsor), egli fa liberare la sua più temibile nemesi, Casanova Frankenstein, nella speranza di ridar lustro alla propria carriera: si trova invece intrappolato da quest'ultimo che, da buon supercriminale, si appresta a distruggere la città.
Un gruppo di perdenti dai poteri improbabili, che da anni tenta invano di sfondare come supereroi, decide di essere l'unica cosa che separi il mondo dal caos, e dopo un bizzarro allenamento e qualche frizione interna si lancia in un attacco al malvagio arci-criminale...

RECENSIONE

Con alcuni echi di GHOSTBUSTERS, il film offre indubbiamente un piacevole divertimento con momenti comici riusciti (quelli legati ai luoghi comuni dei supereroi e dei film d'azione) ed altri decisamente banali o persino grevi (come il personaggio che lancia scoregge mortali), e che, in buona sostanza, riesce nel suo intento di far ridere o sorridere senza ricorrere troppo a facili battute.
In verità, il limite del film sta proprio nell'argomento scelto, i supereroi.
Sul grande schermo si è visto gran poco degli eroi in calzamaglia, e realizzare una parodia di un genere quasi sconosciuto al cinema appare quantomeno fuori luogo: semplicemente manca il referente principale.
Il difetto della sceneggiatura sta nel non avere ovviato a questa mancanza presentando nel film l'oggetto del suo stesso scherno: che senso ha vedere dei supereroi falliti se non li si pone a confronto col modello vincente? Molto più funzionale sarebbe stato presentare un mondo pieno di supereroi in cui i nostri sgomitassero per la notorietà, mentre qui ne viene presentato uno solo (peraltro ben poco presente nella trama) ed esso stesso visto come un vero inetto: così facendo il film perde presto compattezza, finendo in una serie di gag piacevoli ma non organizzate.
Un peccato perchè le idee c'erano ed alcune anche molto azzeccate (il personaggio "dominato dalla furia", il mentore che sentenzia per luoghi comuni, i criminali psichedelici ed iper-caratterizzati), e delle scelte forse più coraggiose avrebbero creato un vero gioiellino.
Quello che invece rimane è una sceneggiatura ben costruita ma ripetitiva, in cui si ha la sensazione che le idee fossero tante ma poco lo spazio per concretizzarle, un buon cast di attori (su tutti Stiller, mentre si segnala come grande assente Lena Olin) e, soprattutto, la regia di un esordiente di buone promesse che colpisce con una sequenza iniziale alla Gilliam (davvero memorabile) ed uno stile simil-Burton, che aspetta solo di trovare una propria identità per fare (speriamo) faville.
Non un gran film, ma certo valido per passare un paio d'ore (scarse) di buon intrattenimento.

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