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THE
SKULLS 31/03/2000, USA Sceneggiatura
John
Pogue e Neal H. Moritz Produzione Universal Pictures, Original e Newmarket Capital Produttori Neal H. Moritz e John Pogue Produttori esecutivi Chris J. Ball, William Tyrer e Bruce Mellon Co-produttore Fred Caruso Produttori associati Creighton Bellinger e Nancy Kirhoffer Fotografia Shane Hurlbut Montaggio Peter Amundson Musiche Randy Edelman Scenografie Bob Ziembicki Costumi Marie-Sylvie Deveau Sonoro Glen Emile Gauthier Effetti speciali Bill Taylor, Ted Ross, Syd Dutton e Illusion Arts Trucco Leslie Sebert TRAMA Il giovane e spiantato studente McNamara viene inaspettatamente ammesso nel ristretto club dei Teschi, una società segreta dalle rigide regole e dai molti privilegi. Nel momento in cui viene ammesso, il ragazzo si vede affibbiare un altro neofita a titolo di "fratello gemello", vede crescere il proprio conto in banca e si ritrova con l'iscrizione all'università già bella pronta: certo, questo significa allontanare i propri amici, che nulla devono sapere dell'associazione, ma tutto ha un prezzo. Quando questo però significa accettare la chiaramente falsa copertura di un incidente capitato ad un suo amico giornalista, McNamara mette a repentaglio non solo la sua iscrizione, ma anche la sua vita per smascherare i colpevoli... RECENSIONE Ben
poco accade in questo film, e ciò che accade è di
davvero scarso interesse.
Sospeso fra il thriller e la blanda denuncia sociale, la pellicola fallisce miseramente in entrambe per mancanza di nerbo e fantasia: non solo la storia è ampiamente già vista e sentita, ma non presenta alcun punto di forza e di vera tensione. L'immoralità che si vorrebbe mettere a nudo è davvero poca cosa (in fondo si tratta di nascondere un incidente per non mettere a rischio la rispettabilità delle persone coinvolte), e non istiga nello spettatore lo sdegno che i personaggi stessi si sforzano inutilmente di provare. In effetti, il protagonista fa più la figura dell'ingenuo che del raddrizzatore di torti, e si rimane del tutto indifferenti a quanto gli accade, peraltro non molto truce nè malvagio. I Teschi, alla fine, non sono più inquietanti di un mediocre cattivo da telefilm, ed il film non prende mai quota nemmeno quando, sul finale, abbozza alcune sequenze d'azione mal congenate. Scivolando più volte nel ridicolo involontario, il film scorre via senza troppa noia ma anche senza alcuna emozione, con interpreti corretti ma incolori ed una regia troppo intrisa di toni glamour, adatto, più che per il cinema, ad una distratta platea televisiva che può alzarsi ogni tanto per andare tranquillamente al bagno. |
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