ROSENCRANTZ----> Archivio ----> L'uomo che non c'era
home angel buffy cinema smallville guestbook links mail blog

L'UOMO CHE NON C'ERA
(The man who wasn't there)

31/10/2001, USA

Data di uscita nelle sale italiane 30/11/2001

Sceneggiatura Joel e Ethan Coen

Regia Joel Coen

Interpreti Billy Bob Thornton, Frances McDormand, James Gandolfini, Michael Badalucco, Katherine Borowitz, Jon Polito, Scarlett Johansson, Richard Jenkins, Tony Shalhoub, Christopher Kriesa, Brian Haley, Jack McGee, Gregg Binkley, Alan Fudge

VALUTAZIONE 8

Il sito ufficiale del film

Produzione USA Films

Produttore Ethan Coen

Produttori esecutivi Tim Bevan e Eric Fellner

Co-produttore John Cameron

Produttore associato Robert Graf

Fotografia Roger Deakins

Montaggio Roderick Jaynes e Tricia Cooke

Musiche Carter Burwell

Scenografie Dennis Gassner

Costumi Mary Zophres

Sonoro Peter Kurland

Trucco Jean Black

Effetti speciali Janek Sirrs

TRAMA

Crane è un uomo normale, che conduce una vita normale in una casa normale dell'America fine anni '40: la moglie fa l'impiegata contabile in un grande magazzino, è una donna ciarliera quanto lui è silenzioso ed ha una storia col proprio principale. La cosa non pare turbare troppo l'uomo la cui piatta esistenza viene scossa dalla possibilità, prospettatagli da uno sconosciuto, di investire una forte somma per l'apertura di un'innovativa lavanderia a secco: per procurarsi il denaro, Crane ricatta anonimamente l'amante della moglie, e tutto pare filare liscio fin quando l'uomo non scopre il suo gioco e, dopo una colluttazione, Crane lo uccide per difendersi. La normale vita di Crane da quel momento non sarà più la stessa...

RECENSIONE

Intenti ancora una volta a sviscerare la propria, particolarissima "poetica dell'uomo comune", i fratelli Cohen realizzano un altro piccolo capolavoro, costruito con abilita magistrale a partire dalla sceneggiatura fino alla regia, un vero esempio di straordinaria eleganza e capacità espressiva. La scelta del bianco e nero non è solo un'effimera velleità autoriale, ma diviene esso stesso parte integrante della narrazione, intrisa di bianchi e neri, luci e ombre dosati magistralmente a seconda degli svincoli della storia. Se un appunto si può fare al film è quello di perdersi troppo nel piacere puro della narrazione, che in alcuni momenti prende il sopravvento sulla vicenda rallentandone i ritmi peraltro perfetti. Ma si tratta di un difetto del tutto trascurabile visto che, comunque, la raffinatezza del tocco resta inalterata per tutta la durata della pellicola, e si rimane inevitabilmente ammaliati dalla calda voce narrante dell'invisibile protagonista.
Grande merito va poi dato a Thornton, capace di un'immedesimazione nel personaggio da Oscar, che riempie di sfumature l'espressione di pietra dell'apatico protagonista; gli altri sono i più o meno consueti caratteristi di cui i Cohen amano circondarsi, presi in parte dai film di serie B e in parte in prestito dalla televisione (ricordiamo qui Gandolfini de I SOPRANOS e Badalucco di THE PRACTICE): le "facce da Cohen" che, assieme all'inevitabile sequenza onirica, sono ormai il loro marchio di fabbrica.
Un film in definitiva non perfetto (siamo lontani dal vero capolavoro che era, per esempio, IL GRANDE LEBOWSKY), ma che riprende il filo di uno stile inimitabile che si era un po' perso nei vischiosi meandri dell'autorialità col discutibile (ma pur sempre piacevole) FRATELLO, DOVE SEI?, e che torna a dare a tutti una sonora lezione di vero cinema.
Sito curato e realizzato da Rosencrantz