All'inizio dell'anno 1804 Monsignor Gazzoli, Vescovo di Amelia, per conciliare la vertenza propose, nell'adunanza tenuta davanti a lui il 31 gennaio, un Piano di concordia, in base al quale il debito veniva diviso in tre categorie a seconda del maggiore o minore coinvolgimento economico dei Soci. Rifiutarono però di accedere a tale transazione i membri non intervenuti all'assemblea, paralizzando l'effettuazione di una generale riconciliazione. Fu necessario ricorrere al Papa, che diede ampi poteri al Vescovo. Monsignor Gazzoli riunì nuovamente l'assemblea il 12 settembre del medesimo anno, e stabilì che entro quindici giorni si stipulasse solenne ed obbligatorio istromento nei termini del piano statuito il 31 gennaio 1804. Per i rogiti del notaio Raimondo Ciatti, il 14 aprile si diede piena esecuzione a tale disposizione, e gli Associati recalcitranti furono, con vertenza davanti al Tribunale Vescovile, obbligati ad accettarlo. Ogni Associato quindi, in base alla categoria in cui era stato collocato dal Piano di concordia, assunse una parte dei debiti esistenti, ed in tal modo la Società rimase sciolta dall'obbligo contratto nel 1782 verso la famiglia Franchi, che aveva garantito con i propri beni i prestiti ottenuti.
Per non ricadere nei mali che avevano dato non poca pena agli Associati dal 1782, si avvertì l'esigenza di provvedere al regime della Società. La Deputazione teatrale redasse quindi un Piano Organico che depositò nella Segreteria comunale. Vi furono dei Soci dissenzienti che cercarono di impedire la discussione del Capitolato. Il punto controverso fu l'articolo in cui si stabiliva una contribuzione annua per la manutenzione. Nel Piano Organico, elaborato dalla Deputazione dei Teatro amerino, si propose un versamento per 16 anni allo scopo di costituire un fondo che liberasse gli Associati dal periodico pagamento. In tal modo i palchi sarebbero aumentati di valore, essendo esenti da ogni impegno contributivo, ed avrebbero potuto costituire una rendita se si fossero dati in affitto durante le serate di recita.
Finalmente l'utile, e il vantaggio consiste nel vedere la Popolazione concorrere al Teatro, e trovarla unita per godere gli spettacoli che si producono sulle scene. apprezzandone il bello, ammirarne le doti, e le virtù, e perciò scene di scuola e di esempio per astenersi dai vizi, per fare avanzamento nella necessaria, ed universale civilizzazione, e per restringere sempre più i vincoli d'unione e di concordia, come deve desiderare ogni buon Cittadino, ed a cui pur tendono le premure e le provvide sollecitazioni del Supremo Governo [ Ibidem ]. Lo Statuto fu inviato alla Suprema Segreteria di Stato per l'approvazione e perché potesse quindi aver forza di legge, unitamente ad una lettera del Gonfaloniere di Amelia in cui si esortava la Segreteria ad approvarlo, nonostante l'opposizione di una minoranza di Soci.
Sempre nei Rilievi del Regolamento (o Piano Organico, o Capitolato) dei 1836 è da segnalare l'affermazione che La Fabbrica del Teatro deve essere conservata e mantenuta dal Corpo degli Associati ai quali appartiene. Tale affermazione è ribadita all'art. 30 dello stesso Regolamento ove si legge: Trattandosi di Società Teatrale, e però d'oggetto di raggione piuttosto pubblica, la Deputazione ne curerà l'approvazione dei Supremo Governo. Che se non l'accordasse non per questo soffrirà il presente Capitolato variazione alcuna, ma verrà eseguito alla lettera, e nello stesso vigore, dai sottoscritti come arbitri, da sottomettersi a qualunque convenzione per la loro proprietà e beni [ Ibidem ]
Nell'art. 31 poi si stabilisce che, qualora tale Regolamento sia sottoscritto solo dalla metà più uno dei Soci, la Deputazione avrà l'onere di sottometterlo al Supremo Governo affìnchè riconosca ad esso pieno vigore, nonostante l'opposizione di una parte degli Associati. Se poi il Governo non riconoscesse tale diritto alla maggioranza, la Deputazione potrà chiamare nei Tribunali competenti gli Associati renitenti ed ottenere contro di essi una sentenza coercitiva ad osservare ed eseguire detto Regolamento. Inoltre in tutti gli Atti delle Congregazioni, dalla costruzione dei Teatro al 1836, risulta indiscussa la proprietà del Nobile Teatro Sociale [ Ibidem ]
In difformità a quanto sopra affermato, l'art. 1 del Regolamento dei 1856 recita: Il Teatro essendo di proprietà Comunale spetta alla Magistratura di esercitare tutti gli atti di dominio. Egli è pertanto che il Gonfaloniere corrisponde direttamente con gli Impresari Teatrali. Esso, ed i Signori Anziani cedono l'uso dei Teatro, sentito anche il parere dei Signori Deputati dei pubblici spettacoli e stipolano i relativi contratti con le condizioni, che giudicheranno convenienti, le quali vengono poi partecipate agli stessi Signori Deputati affinché ne curino l'esecuzione [ BCA Regolamento del Nobile Teatro Sociale (1856), ms]. Segue un minuzioso elenco delle disposizioni che riguardano l'amministrazione, Ia Direzione teatrale, gli obblighi degli Impresari e, infine, sono aggiunte Disposizioni parziali [ Si può verosimilmente supporre che in un momento di particolari difficoltà la Società Teatrale abbia richiesto l'intervento del Comune anche nella gestione del Teatro, mai però vi fu una cessione di proprietà ]
Di contro, anche nei documenti concernenti le Congregazioni degli anni successivi, implicitamente viene riaffermata Ia proprietà sociale, proprietà rivendicata esplicitamente nell'adunanza del 17 gennaio 1886 ove il Socio Sig. Giuseppe Laureti domanda se il Municipio, che concorse per la metà delle spese di ricostruzione [decise nel 1880], reclami o possa reclamare per questa ragione anche il diritto di proprietà proporzionale alla somma contribuita. A che il Sig. Presidente rispose tale questione esser già determinata dalle dichiarazioni amplissime del cessato Sindaco cav. Carpenti e da quelle consone dell'attuale e presente Sindaco Signor Cansacchi, i quali espressero già, e quest'ultimo confermò anche in seno al Consiglio Comunale nella discussione ultima dei bilanci, la non dubbia opinione che se il Municipio contribuì per ricostruire il Teatro la somma di L. 15.000, fu unicamente allo scopo umanitario di procurare agli artisti un lavoro che in. quegli anni difficili mancava, non meno che per promuovere un'opera che era, se non di utilità, almeno di pubblico decoro; cosicché non ha mai il Municipio stesso avuto intenzione di vantare sul Teatro altro diritto di quello di un semplice azionista e proprietario di quel numero di palchi che possiede. Ma il Sig. Laureti, nella considerazione che in tempi avvenire possa il Municipio, per una Causa qualunque, reclamare diritto e spogliare i condomini dei Teatro della gran parte della loro proprietà, insiste perché venga provocato dal Consiglio Comunale un voto che dichiari il Teatro appartenere interamente alla Società, rinunziando a qualunque diritto sulla somma spesa dal Comune per la ricostruzione del Teatro stesso. Il Sig. Presidente promette di adoprarsi per quanto potrà presso il Consiglio Comunale per secondare la proposta del Sig. Laureti e questi si dichiara soddisfatto [ ATSA, RVC, adunanza 17 gennaio 1886 ]
Nell'adunanza dell'11 Maggio 1881, in occasione della riapertura del Teatro restaurato, venne abrogato il precedente Regolamento ed approvato all'unanimità, senza eccezioni, il nuovo che modifica e completamente riforma l'organismo della Società [ Ibidem, adunanza 11 maggio 1881 ]
Ritroviamo ancora l'affermazione della proprietà sociale in vari articoli dello Statuto Organico del 1896, nell'Art. 1 dello Statuto Organico deliberato nel 1905 e nell'art. 1 di quello dei 1951 [ BCA, Statuto Organico del Teatro Sociale di Amelia del 1896, Tip. Petrignani, Amelia 1896; Statuto del 1905, ms; Statuto del 1951, Tip. Petrignani, Amelia 1951 ]
Loggione | Piano Terra | Foyer | Rilievo |
La struttura dei Teatro era stata stabilita minuziosamente già nella Capitolazione dei 1782: 45 palchi distribuiti in tre ordini, più il loggione (lubbione).
Dall'elenco delle obligazioni delli s. 8 annui de li S.ri Associati [ ATSA, RVC, congregazione del 30.9.1792 ], risulta che i palchi acquistati erano 36 e mezzo (l'area di mezzo palco - il 3° del 1° ordine - era adibita ad ingresso alla platea). Tale cifra fu indicata erroneamente come totale in scritti posteriori poiché non si teneva conto di 8 palchi rimasti a lungo invenduti [ La vendita avvenne nel 1832 per la somma di 160 scudi. BCA, Dai Rilievi della Deputazione ecc., cit. ].
Nella stessa Capitolazione del 1782 fu stabilito che, in occasione delle recite di Carnevale, i palchi sarebbero stati assegnati per sorteggio e che la prima volta sarebbero stati sorteggiati anche gli ordini. La prima estrazione avvenne nel gennaio del 1795 [ La prima rappresentazione si ebbe nell'agosto del 1791, in occasione delle Feste dell’ Assunta, a Teatro non ancora ultimato. Fu eseguito un Oratorio in musica. ] e fu deliberato che dovendosi nuovamente recitare in detto Teatro debbino li Ss. Associati a cui sarà toccato il palchetto nel primo ordine passare al secondo, e a quelli che sarà toccato il secondo passare al terzo, e a quelli che sarà toccato il terzo passare al primo e così da volta in volta correndo sempre la sorte. Nel corso degli anni, oltre ai normali lavori di manutenzione, vennero apportate modifiche alla struttura dei Teatro. Nel 1823 si dispose di accomodare l'orchestra sembrando necessario cambiare l'antico ordine. Realizzando un progetto dell'ing. Domenico Giannelli, presentato alcuni anni prima, ma per difficoltà economiche fino ad allora non effettuato, nel 1866 furono eliminate due statue che adornavano i lati dei proscenio, e, al loro posto, furono costruiti due palchi ed altri quattro negli ordini superiori. In tal modo il numero dei palchi salì ai cinquanta attuali. Il vano di accesso alla platea fu collocato al centro dei primo ordine di palchi, dove si trova tuttora. Nello stesso anno si approvò l'apertura di un ingresso particolare per accedere al loggione, nonché la costruzione di una sua scala più agevole. Nell'anno successivo si intervenne sulla facciata, modificandone l’aspetto, con la rimozione della tettoia situata sulla porta d'ingresso al Teatro. Nel 1881 furono eseguiti significativi lavori di rifinitura, quali le pitture (in particolare quelle della sala della Ninfa), commissionate a Domenico Bruschi, noto artista dell'epoca, che, nello stesso periodo, aveva decorato il Teatro Caio Melisso di Spoleto e il Teatro Comunale di Terni. Opera del Bruschi è anche uno dei due sipari di cui è corredato il Teatro, detto del Barbarossa essendovi raffigurato l'assedio di Amelia da parte delle truppe di Federico Barbarossa. L'altro sipario è un prezioso telone settecentesco, denominato comodino perché dotato di due aperture utilizzate dagli attori che dovevano presentarsi al pubblico durante i cambi di scena.
Nel luglio dello stesso anno alcuni Dilettanti chiesero il Teatro per poter eseguire nella stagione estiva, e per due anni consecutivi, varie produzioni in prosa, a vantaggio e profitto della Scuola notturna da istituirsi [ Ibidem, congr. 9.7.1847 ]. Anche precedentemente (marzo 1813) la Società Teatrale concesse l'uso del Teatro all'Accademia Drammatica locale che, gratuitamente, volle rappresentare su queste scene diverse commedie oneste ed istruttive [ Ibidem, congr. 31.3.1813 ], e, per favorire questa iniziativa, devolse a vantaggio della medesima il ritratto della metà del Caffè e de' palchi [ Ibidem].
La presenza del Teatro, inoltre, ha reso possibile considerevoli attività di Associazioni artistico-culturali, come quella della Società Filarmonica (la cui costituzione risale al 1852), della già citata Accademia Drammatica e di altre formazioni teatrali, attività che vengono via via segnalate nei Registri dei Verbali delle Congregazioni.
Gli Associati hanno soddisfatto anche altre esigenze accogliendo nel Teatro spettacoli di arte varia: di ginnasti, giocolieri, cavallerizzi; spettacoli di danze e di mimica, nonché farse, comiche e talvolta anche burattini. Frequentemente il Teatro è stato concesso per "Feste di ballo", veglioni anche mascherati, nel rispetto delle norme che regolavano queste occasioni. Un esempio di tali norme, all'epoca del Governo Pontificio, è dato dal manifesto emesso dalla Direzione Provinciale di Polizia sedente in Spoleto [ Manifesto datato 13.11.1821, in BCA. ]. Le pesanti difficoltà economiche incontrate per la costruzione, la manutenzione, le ristrutturazioni ed i restauri del Teatro, furono, anche se stentatamente, sempre superate. Nell'impegno di tenerlo vivo, efficiente, con un'attività rigogliosa, la Società Teatrale fu indubbiamente sostenuta dal consenso e dalla partecipazione di numerosi cittadini. Si riportano, ad esempio, alcune frasi significative di una petizione, firmata da un'ottantina di cittadini di Amelia, richiedenti al Municipio un contributo perché nel Teatro si potessero eseguire nuovamente opere in musica: Amelia, 11.5.1858... si contano otto anni circa che sulle scene di questo Teatro non si è più rappresentata l'opera in musica... [mentre] le Città vicine gareggiano fra di loro per apprestare ai loro concittadini questo genere di divagazioni, ecc.[ Petizione ivi. ]. Il verbale dell'adunanza dei 27.7.1882 riporta l'intervento del socio Laureti a proposito di alcune richieste di impresari: Prevedendo che dai bilanci annuali e dai resoconti non potranno aversi mai risultati tali da poter fornire alle Compagnie e a impresari di 'opere' una sufficiente scorta, ne dovrà conseguire che o non si aprirà più il Teatro o non si avranno mai buone rappresentazioni, ciò che renderebbe inutile il possesso d'un Teatro gaio e decente quale ora si possiede, e le ingenti spese che si incontrarono per la sua ricostruzione. Per la qual cosa si propone che venga fatta dalla Deputazione, a nome della Società, un'istanza al Municipio perché si compiaccia stanziare nei suoi bilanci un adeguato fondo annuo per questo titolo, come si pratica da quasi tutti i Municipii del Regno.
La proposta viene approvata all'unanimità [ ATSA, RVC, congr. 27.7.1882. ]
Va messo in rilievo che la Società del Teatro, nel gestire spettacoli musicali, di prosa e di arte varia, è venuta a contatto con un mondo diverso da quello vissuto in una tranquilla città di provincia, ove, economia, cultura e civiltà erano essenzialmente agricole, con qualche aspetto artigianale. Quello delle Compagnie teatrali, invece, era un mondo molto spesso impregnato di furbizia, di stenti, di orgoglio. Un colloquio dunque difficile tra le due realtà, e solo le solite cautele, come dirà in una sua lettera un Gonfaloniere di Amelia [ Ibidem, congr. 10.4.1847 ] saranno di aiuto e consentiranno alla Nobile Società di gestire proficuamente il suo Teatro.
Infatti, nonostante periodi di inattività lamentati dai cittadini, nel Teatro, dopo un inizio di rappresentazioni meno impegnative (generalmente farsette in musica), nel corso dell'Ottocento sono state eseguite numerose opere liriche, quali L'Italiana in Algeri di Rossini, La serva padrona di Pergolesi, Lucia di Lammermoor di Donizetti (diretta da L. Gradassi Luzi), Marin Faliero di Donizetti, I due Foscari di Verdi (scenografie dell'architetto Angelucci), Don Pasquale di Donizetti, Il Barbíere di Siviglia di Rossini ed altre.
Purtroppo gran parte dei materiale riguardante l'attività dei Teatro dal 1890 al 1959 è andata perduta, in particolare sono scomparsi i verbali delle Assemblee della Società Teatrale in cui venivano registrate le autorizzazioni per gli spettacoli, per le varie attività culturali. per la concessione dei Teatro in genere, ed anche i provvedimenti relativi alla manutenzione ed alle più importanti migliorie. Improvvidamente, infatti, e senza alcuna autorizzazione, furono consegnati alla Croce Rossa, in occasione di una raccolta di carta, vari pacchi di materiale dell'Archivio teatrale.
Tra i pochi documenti pervenuti, il contratto per l'impianto definitivo di elettrificazione (del 1913) stipulato con la Ditta Cerasi. (Precedentemente, fin dal 1910, esisteva un impianto provvisorio ad erogazione saltuaria). Il passaggio dall'illuminazione a petrolio [ Nel Teatro è tuttora conservata una lampada ad olio che attesta un precedente tipo di illuminazione ] a quella elettrica fu un fatto importantissimo che, oltre a rendere più accogliente e splendente la sala, conferendo particolare risalto agli stucchi ed al cromatismo delle decorazioni, contribuì non poco a dare maggior valore alla scenografia ed a rendere più realistico lo spettacolo con i giuochi di luce.
Solo tramite la fortunosa conservazione di manifesti e sporadiche corrispondenze di impresari, si può documentare una certa attività (che in realtà dovette essere assai più consistente).
Dal 1913-14 al 1977 la Società Teatrale autorizzò l'uso dei Teatro per proiezioni cinematografiche, allo scopo di offrire un ulteriore servizio alla cittadinanza e, contemporaneamente, realizzare un'entrata che contribuisse a far fronte alle ingenti spese di gestione.
Nel 1977 la Ditta affittuaria per il cinema disdisse il contratto, ed i Soci concordarono di non adibire più il Teatro a tale uso, pur conservandone l'autorizzazione.
Questa determinazione è stata riconfermata dall'Assemblea dei 15.12.1979 in occasione di una successiva richiesta dell'Amministrazione Comunale di riprendere le proiezioni cinematografiche, con la precisazione che “il Teatro va usato come tale e non come cinema, il che lo porterebbe ad avvilimento e ad una inevitabile decadenza”[ ATSA, RVC, adunanza del 15.12.1979 ]. Ancora una volta, quindi, la Società si propose di conservare con gravosi oneri l'efficienza dei Teatro, salvaguardandone al tempo stesso la proprietà privata di fronte ai tentativi, spesso pressanti, effettuati nel secolo scorso ed in questo, anche recentemente, di trasformarlo in una proprietà pubblica.
La Società concordò inoltre nel ritenere indispensabile. per rivitalizzare e riqualificare il Teatro, una seria programmazione di attività di lirica, prosa, balletti, concerti, veglioni [ Durante il Carnevale il Teatro è sempre stato sede di Feste e Veglioni. Nel dopoguerra, fino agli Anni Cinquanta, è stata ripresa l’ usanza del “Veglione dei 19” (I diciannove Soci che venivano eletti ogni anno per organizzarlo). – Fra il ’60 e il ’70 il “Grande Veglione di Carnevale” fu patrocinato dalla Pro-Loco e, dal 1979 in poi, è tornato ad essere il veglione tradizionale della Società Teatrale. – Il Teatro è stato anche aperto alle Feste delle Contrade, delle Società sportive delle varie Associazioni amerine. Dal 1977 ad oggi, ogni anno, è stato organizzato il Carnevale per i bambini e si è allestito uno spettacolo in occasione dell’ Epifania. ] convegni e conferenze in stretta collaborazione con gli Enti locali.
Va menzionato che dal 1979 al 1990 vi è stata una notevole fioritura delle attività musicali, fra cui risaltano l'esecuzione del Pastor Fido di Haendel, nel 1982, e il 1° Festival musicale “Città di Amelia”, nel 1984, con la partecipazione di artisti come il tenore Giuseppe Di Stefano e il baritono Aldo Protti [ Va anche ricordato che precedentemente, nel 1951, il soprano Lina Pagliughi Interpretò La Traviata, in occasione del 50° anniversario della morte di G. Verdi ]. Notevole inoltre l'attività concertistica, che ha avuto momenti di grande rilievo nell'esibizione de “I Musici” e dell'Orchestra Nazionale della Cecoslovacchia con il Coro di Radio Praga. Si è notata anche una nuova linea nella gestione artistica del Teatro che ha dato spazio a giovani formazioni musicali. Significative la decisione di ospitare l'orchestra da camera In Canto con concerti e spettacoli lirici, e l'introduzione in Amelia dei Concerto di Natale, divenuto tradizione annuale.
La Società ha colto anche l'importanza della Corale Amerina [ La Corale Amerina è diretta dal M° van de Pol ] e della Associazione Ameria Umbra, protagoniste e compartecipi in numerose manifestazioni.
Sempre in questo periodo, vi sono stati frequenti convegni, commemorazioni e manifestazioni a carattere sociale.
Il Teatro, avendo conservato intatta la sua elegante struttura settecentesca, è stato scelto più volte da importanti registi, fra cui Luigi Comencini, Mauro Bolognini, Mario Monicelli e Alberto Sordi, per ambientarvi scene dei loro film, dei quali furono protagonisti, fra gli altri, Rossano Brazzi, Valentina Cortese, Emma Gramatica, Monica Vitti, Gina Lollobrigida, Ottavia Piccolo e lo stesso Sordi. Per l'interessamento dell'attuale dirigenza della Società, il Teatro è stato dichiarato monumento nazionale, con decreto del Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali, in data 28.10.1982. Questo nuovo stato giuridico ha reso possibile ottenere finanziamenti e prestiti per i restauri necessari alla conservazione della Fabbrica.
La città di Amelia è debitrice del Teatro Sociale non solo ai Soci fondatori, ma anche ai Deputati che i Soci elessero e ai quali delegarono la responsabilità della gestione di triennio in triennio sino al 1881, nonché ai Presidenti da allora eletti in seguito all'approvazione di un nuovo Regolamento. A termini del nuovo Statuto, il 13.6.1881 fu eletto il 1° Presidente: Giuseppe Ferrari.
Successivamente sono stati nominati:
1884 | Salvatore Rosa |
1888 | Giuseppe Ferrari |
1896 | Lamberto Colonna |
1900 | Pietro Monicelli |
1906 | Ettore Farrattini |
1910 | Guido Valentini |
1920 | Giuseppe Laureti |
1922 | Angelo Paeselli |
1924 | Pietro Filiberti |
1925 | Carlo Cerasi |
1930 | Quirino Girotti |
1934 | Luigi Barcherini |
........ | (?) |
1951 | Domenico Battaglia |
1959 | Carlo Chiappafreddo |
1968 | Quirino Calvanese |
1977 | Rolando Giacinti |
1979 | Riccardo Romagnoli |
06.07.1791 | Si concede per la prima volta il Teatro (non ancora ultimato) per eseguire un Oratorio in musica in occasione delle Feste dell'Assunta |
10.01.1795 | La Compagnia dell'Impresario Vincenzo Dionisi rappresenterà due "Farsette in musica" nell'imminente Carnevale. |
15.12.1797 | Nel Carnevale del 1798 si daranno nuovamente opere. |
14.08.1805 | Esecuzione di un "Oratorio" il 18.8.1805. |
23.01.1807 | Nel prossimo Carnevale si rappresenteranno per alcune sere due "Farsette in musica". Impresario: Pietro Scopa di Narni. |
21.09.1807 | L'impresario Giuseppe Stefanini durante il Carnevale del 1808 farà eseguire tre "Farsette in musica". |
L'impresario Benedetto Fantolina è incaricato di far rappresentare opere in musica tra le Feste di agosto e l'ottobre 1808. | |
05.02.1808 | Si dà notizia che nell'imminente Carnevale saranno eseguite due o tre "Farsette in musica". Impresario Brizi. |
04.09.1818 | Si accetta la proposta del prof. Domenico Sucitt - Maestro di Cappella in Terni - di effettuare quattro recite dell'opera L'Italiana in Algeri per le Feste dell'Assunta. |
26.11.1822 | La Compagnia dell'impresario Angelo Monti rappresenterà nel futuro Carnevale le opere L'Italiana in Algeri, Cominci 'o Pittore ed un'altra da definire. |
09.01.1827 | Verso la fine dell'imminente Carnevale la Compagnia Caterina Aureli Troiani si esibirà con La serva padrona (previa autorizzazione superiore). |
11.12.1831 | Al Sig. Giovanni Mascagni nelle feste del prossimo Carnevale verrà concesso il Teatro per tenervi rappresentazioni musicali (tre distinti e diversi pezzi) e comiche. |
29.12.1832 | Idem come sopra. (Tra l'altro verrà eseguita la farsa in musica La pianella perduta). |
10.05.1839 | L'impresario Eugenio Pennazzi chiede ed ottiene di poter realizzare "Opere in musica" nei mesi di agosto- settembre. (In scena anche Lucia di Lammermoor di G. Donizetti - Dir. L. Gradassi Luzi). |
01.06.1844 | Una società composta da alcuni Soci del Teatro (Filippo Vannicelli, Luigi Franchi, Gaetano Guazzaroni) e Gio. Renzi chiede di poter organizzare "Opere in musica" nei successivi mesi di agosto e settembre. (Nell'occasione si darà Marin Faliero di G. Donizetti). |
11.06.1845 | Si decide di accettare la proposta degli impresari (Soci) Cadesassi Elio e Tonino per un corso di ventiquattro recite di drammi in musica. (Si dettagliano le modalità). |
19.06.1850 | A precise condizioni - tra le quali l'organico orchestrale - si accorda il Teatro all'impresario Giovanni Pompei per due produzioni operistiche (I [Due] Foscari di G. Verdi e Don Pasquale di G. Donizetti) per complessive venti serate. (Per l'occasione vengono commissionate all'architetto-scenografo Angelucci le scene: una camera nobile, una piazza ed una camera rustica, nonché quinte a panneggio e cieli). |
11.01.1876 | Si concede il Teatro alla Società Filarmonica per il Carnevale. |
31.07.1876 | Si concorda con la Compagnia di Canto "Il Risorgimento" di rappresentare per le Feste d'agosto le opere: Il Barbiere di Siviglia, Don Pasquale Crispino e la comare (opera comica dei fratelli Ricci). |
04.06.1881 | Si decide di riaprire il Teatro (dopo il nuovo restauro) con l'opera La Favorita di G. Donizetti, diretta dal M°. Fracassini. La Società teatrale ne assume l'impresa. Il Comune contribuisce con £. 2.000. |
18.12.1883 | Alla Compagnia "Orlando" verrà concesso il Teatro per ventiquattro recite - tra operette e prosa - da eseguirsi nel prossimo Carnevale. |
25.07.1884 | Manifestazioni liriche saranno tenute dalla Compagnia Begherini - Ferrara durante il periodo estivo. |
12.05.1888 | Si concede alla locale Società Filarmonica di esibirsi con "produzioni musicali" nel Teatro Sociale, per tre mesi. |
03.08.1895 | La Compagnia di Operette Crisanti si produrrà per 2 sere. |
24.09.1899 | In occasione della Festa di S. Firmina: Recite, Canto e Musica. |
24.09.1900 | Serata di beneficenza in occasione della festa di Santa Firmina. |
22.05.1902 | Breve stagione di operette tenuta dalla Compagnia diretta da Cesare Matucci. |
16.07.1904 | Nei mesi estivi verrà rappresentata per 12 sere l'opera Faust di Gounod. Direttore d'orchestra: Giuseppe Cerquetelli, Basso: Ettore Berucchio, Tenore: Molfenaro, Soprano: Maria Prassino, Baritono: Cesare Orfici. (23 professori d'orchestra, più 12 in palcoscenico e 24 coristi). Tra gli orchestrali vari elementi locali. Durante la stagione si terrà una conferenza sull'opera Nerone di Boito. |
07.07.1905 | Per le imminenti feste d'agosto verranno date alcune operette. |
19.09.1905 | A beneficio dei "nostri fratelli di Calabria" si terrà una festa da ballo. |
26.02.1906 | Si concede il Teatro alla Pubblica Assistenza ed alla Società Operaia per un veglione a scopo benefico. |
19.08.1913 | La compagnia Matucci dà inizio ad una serie di rappresentazioni: Sogno d'un valzer, La vedova allegra, Le campane di Corneville, Giorno e Notte, Il Venditore d'uccelli e l'opera comica D'Artagnan. |
06.06.1914 | Spettacolo musicale organizzato dall'impresario Merau. |
23.08.1914 | Lo stesso impresario organizza un ulteriore spettacolo. |
21.08.1920 | Per quattro sere si rappresenta La Traviata di Verdi. |
05.08.1921 | Si delibera che per le imminenti feste si eseguano l'opera Fedora di Giordano e il Don Pasquale di Donizetti. |
23.07.1923 | Si concede il Teatro per sei sere alla Grande Compagnia Italiana di Operette e Opere comiche "Città di Firenze" di Nardini - Aliandri, per rappresentare: Danza delle libellule, Bajadera, Scugnizza e Acqua cheta. |
18.08.1923 | Si danno vari spettacoli musicali: all'impresario Pietro Curti della "Grande Compagnia Lirica Italiana" si concede il Teatro per Cavalleria Rusticana di Mascagni, I pagliacci di Leoncavallo e il Maestro di cappella di F. Paer. |
11.12.1923 | Si effettua uno spettacolo musicale. |
23.08.1924 | Nella stagione estiva si organizzano tre spettacoli lirici. |
14.01.1928 | Grande serata. Rievocazione storica: Frate Francesco.Commento musicale e grande orchestra con quartetto vocale della Polifonica Romana: Ten. Cav. Mario Arrigoni, Ten. Cav. Giuseppe Fabiani, Sop. Sig.ra Maria Fabiani, Sop. Sig.ra Anita Benvenuti. |
30.04.1928 | Viene richiesto il Teatro dalla Scuola di Polizia Forestale di Amelia per un trattenimento musicale. |
1951 | Stagione operistica per celebrare il cinquantesimo anniversario della morte di G. Verdi. Si rappresentano: Rigoletto, Ballo in maschera e La Traviata. Interprete di Traviata Lina Pagliughi. |
25.11.1960 | Il M° Marini dirige La Traviata. |
26.11.1960 | Sempre il M° Marini dirige Il Trovatore. |
12.06.1965 | Si dà Tosca diretta dal M° Giovannini. |
13.06.1965 | Si rappresenta Rigoletto. Direttore d'orchestra lo stesso M° Giovannini. |
1976 | Col patrocinio della Pro-Loco, dell'Amm.ne Comunale e dell'Amm.ne Provinciale si danno Rigoletto e Il Barbiere di Siviglia. Direttore Alberto Leone. |
12.11.1979 | Concerto vocale solistico e della "Corale Amerina". Direttori Wijnand van de Pol e Gabriele Catalucci |
01.12.1979 | Concerto di musica liutistica rinascimentale e di musica romantica per chitarra. |
10.12.1979 | Concerto di musica liederistica per soprano e pianoforte. Interpreti: Annelies Hueckl (sop.) e Emilio Riboli (Pf.). |
01.03.1980 | Concerto per Flauto e Chitarra. Interpreti: Fulvia Cianini (FI.) Alvaro Serangeli (Ch.). |
08.03.1980 | Concerto del pianista Andrea Bonatta con musiche di Beethoven e di Liszt. |
1980 | Il Teatro ospita "La 1° rassegna di grandi bande straniere". (Austria). |
21.02.1981 | Concerto del Pianista Eugenio De Rosa con musiche di Beethoven e Schumann. |
27.04.1981 | Concerto di Lieder. Interprete Renato Girolami (basso). Al Pianoforte Emilio Riboli. |
06.06.1981 | Concerto del duo Petrocchi (clarinetto) - Veneri (pianoforte). |
03.08.1981 | Nell'ambito dell' "Estate Amerina" si dà il concerto di musica antica tenuto dal complesso il "Dolcimelo" per Alto, Violino, Flauto, Viola da gamba e Clavicembalo. |
05.08.1981 | Si ripresenta il Duo R. Girolami - E. Riboli che esegue Lieder per Basso e Pianoforte. |
19.12.1981 | Si apre il Teatro per l'esecuzione della Petite Messe Solennelle di G. Rossini. Solisti: M. Ciccolo (sop.), C. Zarrillo (m. sop.), G. Puddu (ten.), R. Girolami (basso). Al pianoforte F. Maestri, all’harmonium G. Catalucci. Coro: Corale Amerina. Direttore W. van de Pol. |
08.05.1982 | Concerto spettacolare e raro: Interpreti: i clavicembalisti E. Becchetti, G. Catalucci, Aurelio Jacolenna, W. van de Pol e l'orchestra "Synphonia Perusina" diretta da A. Jacolenna. |
01.08.1982 | Concerto di inaugurazione dei corsi di musica barocca tenuto dalla clavicembalista Annaberta Conti. Musiche di Couperin, Forqueray, Dufay e Haendel. |
09.08.1982 | Concerto della Violinista Monosoff e del clavicembalista F. Becchetti. Musiche di Bach e Haendel. |
10.08.1982 | Concerto vocale del basso Renato Girolami e del pianista Riccardo Zadra. |
12.08.1982 | Per iniziativa della Società Teatrale e di Ameria Umbra, si rappresenta in prima mondiale Il pastor Fido, opera in tre atti di G. Rossi, musica G. F. Haendel. Direttore Miles Morgan; regia di Vera Bertinetti. Orchestra Barocca dei corsi musicali; M° del Coro Gabriele Catalucci. |
13.08.1982 | Replica. |
25.09.1982 | Concerto del pianista Franco Fabiani. |
20.10.1982 | Invito al Concerto "A portata di musica". Si esibiscono in duo Francesco Chirivì (flauto) e Fabio Maestri (pianoforte). Musiche di Briccialdi e di Schubert. |
30.10.1982 | Concerto di pianoforte: pianista Fabio Maestri. |
06.11.1982 | Concerto dei Trio F. Salterini (violino), L. Signorini (violoncello), C. Catalucci (cembalo). Musiche di Tartini, Boccherini e Haydn. |
23.12.1982 | Concerto di Natale a chiusura della stagione musicale comprensoriale "A portata di musica". Musiche di A. Vivaldi. Solisti: F. Salterini (violino), R. Romitelli (oboe), G. Catalucci (organo), F. Bianchi (sop.) M. C. Girolami Carità (m. sop.). Orchestra da camera "Ameria Umbra", Corale Amerina. Direttori W. van de Pol e G. Catalucci. |
07.05.1983 | Concerto dell'orchestra del Comprensorio Amerino- Narnese con musiche di A. Vivaldi (concerto in Si min.), di J. S. Bach (concerto in Fa min.) e di Vivaldi (Le quattro stagioni). Direttore W. van de Pol. Solisti: F. Salterini (violino), M. Gambini (violoncello) e G. Catalucci (c.cembalo). |
06.10.1983 | Concerto jazzistico tenuto dal gruppo "Blues-Isiand". |
20.11.1984 | In commemorazione di Mons. Alessandro Geraldini:- Concerto d'apertura della "Corale Amerina" con musiche di Palestrina, Arebadeit, Lorenzani, Banchieri. Maestri del Coro: Catalucci e van de Pol. - Concerto di chiusura con musiche di Gounod, Verdi e Franck. Solisti: Rosa Alba Russo (Sop.) Roberto Mazzetti (Ten.). Al pianoforte Rolando Nicolosi. |
15.12.1984 | Col patrocinio del Ministero dei Beni Culturali, della Regione Umbria, della Provincia e dell'Azienda Turistica Amerina, il Teatro Sociale ospita il 1° Festival Musicale "Città di Amelia". Recital del tenore Giuseppe Di Stefano con la partecipazione del soprano Monica Curth; al pianoforte R. Negri. - Nell'occasione viene assegnato il premio Targa d'oro "Scopritalia" al tenore Di Stefano. |
16.12.1984 | Viene eseguita Madama Butterfly, opera di G. Puccini. Interpreti: Miwako Matsumoto (sop.), G. Pàstine (ten.). Direttore Ivan Polidori. |
18.12.1984 | Replica. |
19.12.1984 | Coppelia, balletto di L. Delibes. Coreografia di Gianni Notari. Corpo di ballo del "Nouveau theatre du ballet intemational". |
20.12.1984 | Si replica il balletto Coppelia. |
21.12.1984 | Sempre nell'ambito del festival, si rappresenta Tosca di G. Puccini. Interpreti: Rosa Alba Russo (sop.), G. Cecchele (ten.), Aldo Protti (bar.), con la Nuova Orchestra Italiana diretta da Luciano Pelosi. Coro della Corale Romana. Regia di Enzo Zefferil. |
23.12.1984 | Replica di Tosca, ultima manifestazione dei 1° Festival musicale "Città di Amelia". |
16.06.1985 | "I Musici" in una speciale serata concertistica organizzata dal Comune di Amelia con il patrocinio dell'E.N.I.T.. In programma: Haendel, J.S. Bach. Mozart e Vivaldi. Solista Pina Carmirelli. |
05.08.1985 | Nel Teatro Sociale ha inizio l' "Estate Musicale Amerina" che terminerà il 06.09.1985. Vengono rappresentate La Dirindina, farsetta in musica di Domenico Scarlatti e La serva padrona, intermezzo di G. B. Pergolesi. Interpreti delle due opere: Giorgio Gatti (bar.), Kate Gamberucci (sop.) e G. Marri (contraltista - mimo). Orchestra: complesso da camera della Filarmonica Umbra. Direttore Fabio Maestri. Nell'intervallo tra le due opere, C. Cornoldi (violino) e G. Catalucci (clavicembalo) eseguono sonate di D. Scarlatti e di G. B. Pergolesi. - L'Estate Amerina è stata dedicata dall'Amministrazione comunale ai ragazzi della Comunità Incontro di Don Pierino Gelmini. |
17.10.1985 | "Elevation Dance": balletti moderni. Repliche il 18 e il 19.10. |
03.05.1986 | Stagione concertistica 1986: Concerto del mezzosoprano Gloria Banditelli, al pianoforte Fabio Maestri. |
17.05.1986 | 12° Maggio organistico: Michele Martusciello, corno, Wijnand van de Pol, organo. |
06.08.1986 | Organizzato da "Provincia Estate" si rappresenta Guglielmo d'Aquitania, dramma sacro di G. B. Pergolesi, nella versione di G. Catalucci e F. Maestri. Interpreti: K. Gamberucci, G. Mari, G. Contini Paia, G. Gatti, Peter Herron. Regia di Stefano Piacenti. Dirige l'orchestra da camera F. Maestri. |
22.09.1986 | Il Teatro ospita una manifestazione della 41° Sagra Musicale Umbra. |
10.09.1987 | Si rappresentano La forza d'amore di B. Pasquini e La cambiale di matrimonio di G. Rossini li Interpreti: A. Rossi, B. Lucarini, G. Gatti, B. De Simone, E. Di Matteo. Regia: S. Vizioli. Direttore: Fabio Maestri. Orchestra: "Opera In Canto". |
21.11.1987 | Oratorio in onore di S. Cecilia, con la "Corale Amerina" e la Banda "Città di Amelia". |
10.09.1988 | Si rappresenta Il Baron di Rocca Antica di C. Franchi - P. Anfossi. Interpreti: M. Josipovich, B. Lucarini, U. Benelli, G. Gatti. Regia di V. Bertinetti. Direttore G. Catalucci. Orchestra "Opera in Canto". |
29.10.1988 | Concerto per la cerimonia inaugurale dei busto di Mons. Alessandro Geraldini. Interpreti B. Lucarini (sop.) F. Maestri (org.), Corale Amerina, M° del Coro W. Van de Pol., G. Gatti (barit.). "Orchestra in Canto". Direttore Gabriele Catalucci. |
08.09.1989 | Diretto da G. Catalucci, con la Regia di Vera Bertinetti, si rappresenta Il barbiere di Siviglia di F. Morlacchi. Interpreti: A. Ruffini, M. Comencini, R. Franceschetto, G. Gatti, A. Tomicich, C. Ottimo, M. Piacenti. Collaborazione dell"Opera In Canto". |
16.12.1989 | Balletto con Margherita Parrilla. |
07.09.1990 | Con la collaborazione dell'orchestra giovanile "Opera in Canto" di Terni, si rappresenta L'innocenza giustificata di C. W. Giuck. Nell'intervallo si esegue l'Arlecchinata di A. Salieri. Interpreti: A. Ruffini, U. Benelli, A. Rossi, B. Lucarini, N. Benelli, P. Pellegrini e G. Gatti. Gruppo di danza: "La pazzia del ballo". Regia di V. Bertinetti. Direttore G. Catalucci. Corale Amerina diretta dal M° W. Van de Pol. |
16.09.1990 | La stagione lirica continua con la rappresentazione della scena Il Pigmalione, a cui fa seguito l'opèra comique Rita di G. Donizetti. Regia di V. Crisostomi Travaglini. Direttore Fabio Maestri. |
01.01.1977 | Giornata di studi del Convegno Internazionale per Magistrati "Severini", con la partecipazione di Vittorio Bachelet, vicepresidente dei Consiglio Superiore della Magistratura, di Ministri, Parlamentari e Magistrati. |
1979 | Convegno nazionale dei magistrati italiani su: "Giudici oggi: un confronto per scelte di libertà". Hanno partecipato numerosi magistrati e membri del C.S.M. È intervenuto il primo presidente della Corte di Cassazione. |
1982 | Spettacolo per gli italiani all'estero, con Claudio Villa. Registrazione televisiva. |
1982 | Proiezione in prima italiana de L'uomo di ferro. Regia di Wajda. |
1984 | Congresso nazionale sulla contabilità di Stato, organizzato in collaborazione con l'università di Perugia. |
1984 | Don Camillo:- proiezione in prima mondiale del film di Terence Hill, con la partecipazione del protagonista, a beneficio della Comunità Incontro. |
1984 | 24.11, 1° Commemorazione di Alessandro Geraldini. (Org. Comune e Diocesi di Amelia, Azienda Turismo e Società Teatrale). Relatore il Cardinale Baggio. Partecipano gli Ambasciatori della Spagna e della Repubblica Dominicana. |
1984 | Convegno sull'agriturismo, organizzato dalla Camera di Commercio e dalla Provincia di Terni. |
1984 | Tradizioni a confronto. Manifestazione internazionale di turismo, cultura, folklore ed economia. (Org. Regione Umbria, Prov. Terni, e A.P.T. Amerino). |
1985 | Pomeriggio insieme, spettacolo per anziani, con il "Piccolo teatro Città di Terni". |
1985 | Olimpiade mondiale di calcio dei "Masters": manifestazione conclusiva organizzata dai W.A.W.A. |
1985 | Convegno nazionale del Ministero di Grazia e Giustizia sulla riforma del sistema penitenziario. |
1986 | Danze e canti della Valacchia. Spettacolo per anziani organizzato dalla Provincia di Terni. |
1986 | Amelia contro il cancro: cabaret di beneficenza con Nino Frassica. |
1986 | Ternimoda '86. Rassegna provinciale dell'abbigliamento. |
1987 | Commemorazione di Alessandro Geraldini in preparazione delle Celebrazioni Colombiane. Relatori il Cardinale Baggio e il Sen. Emilio Taviani. |
1987 | Convegno di studi "Dall'Albornoz all'età dei Borgia" (Org. dalla Prov. di Terni), con l'intervento di Federico Zeri. |
1988 | Commemorazione di Alessandro Geraldini, (Org. Comune e A.P.T. di Amelia). |
1988 | Documentari su Amelia presentati da Federico Zeri. |
1988 | Premio giornalistico "L'Amerino e la cultura della gastronomia (Org. Azienda di soggiorno). |
1989 | "Premio Germanico". (Org. A.P.T.). |
1989 | Manifestazione concertistica in onore di Don Pierino Gelmini della Comunità Incontro. |
01.01.1947 | Il Passatore. Regia di Duilio Coletti, con Rossano Brazzi, Valentina Cortese, Emma Gramatica, Carlo Campanini, Folco Lulli, Carlo e Annibale Ninchi e Alberto Sordi. (Anche gli esterni quasi interamente girati in Amelia). |
1955-56 | Ferdinando Re di Napoli, con Jaqueline Sassard. (Anche gli esterni girati per le vie di Amelia). |
1959 | Cavalcata selvaggia. Regia di Piero Pierotti, con Franca Bettoia e Massimo Girotti. |
1967 | Pinocchio. Regia di Luigi Comencini, con Gina Lollobrigida e Nino Manfredi. |
1969 | Ninì Tirabusciò. Regia di Marcello Fondato, con Monica Vitti e Philippe Leroy. |
1981 | La Certosa di Parma. Regia di Mauro Bolognini, con Ottavia Piccolo. |
1981 | Il Marchese del Grillo. Regia di Mario Monicelli, con Alberto Sordi e Paolo Stoppa. |
1985 | I ragazzi di padre Brown, con Fabio Testi. |
1987 | La Maschera. Best International film. |
1988 | Il frullo del passero. Regia di Gianfranco Mingozzi, con Ornella Muti e Philippe Noiret. |
1988 | Rosso veneziano. Regia di Etienne Perier, con Vincente Spanò. |
1989 | Majidas. Regia di Toni Occhiello. |
1990 | I divertimenti della vita privata. Regia di Cristina Comencini, con Giancarlo Giannini, Sophie Marceau, Cristophe Malavoy. |
A di' 23 Febraro 1782
Avanti l'Ill.mi Ss.ri Giuseppe Venturelli e Co. Ubaldo Farrattini, Anziani residenti di questa Ill.ma Città di Amelia fu tenuta nel Palazzo Anzianale la seguente Congregazione riguardante la costruzzione di un Nuovo Teatro alla quale intervennero li sufratti Signori cioè: L'Ill.mi Ss.ri.
Marchese Orso Orsini |
Girolamo Assettati |
C.te Fran.co M. Piacenti |
C.te Nicolò Cerichelli |
Cap. Fran.co Venturelli |
C.te Diomede Cerichelli |
Girolamo Studiosi |
Cav. Stefano Cansacchi |
Felice Sandri |
Marcello Parca Guarnolfini |
Cap.no Olimpiade Petrucci |
Poddio Venturelli |
Anibale Petrignagni |
Gio. Bat.ta Franchi |
Ambrogio Assettati |
Stefano Cerichelli |
Pier Lorenzo Sandri |
Vincenzo Petrarca |
Francesco Assettati |
Fran.co Fiammetta |
Celso Novelli |
Gio. Cubbini |
Pasquale Presci |
Giacomo Lucani |
Tenente Antonio M. a Novelli |
Coram quibus
Primieramente furno letti gli articoli, o siano Capitoli da osservarsi per la Costruzzione del Nuovo Teatro, ed obbligazioni rispettivamente da farsi da tutti i Ss.ri Associati, che vorranno concorrere alla spesa del medesimo, per ottenerne poi un Palchetto per obbligazione, come meglio da suddetti capitoli del tenore, quali capitoli furno a viva voce approvati.
Secondo fu proposto di doversi venire all'Elezzione di quattro Ss.ri Deputati ad effetto di far sottoscrivere in essi Capitoli tutte quelle persone che vorranno concorrere alla spesa di d. Nuovo Teatro. L'Ill.mo Sig. Giuseppe Venturelli nominò in Deputati per l'effetto suddetto:
L'Ili.mi Sig.ri
Marchese Orso Orsini |
Cav. Stefano Cansacchi |
Poddio Venturelli |
Vincenzo Petrarca |
Si aggiunge per ultimo, che compito sarà il Teatro, ed osservata la spesa di esso, e ripartita per ogni Palco, sia lecito a ciascun obbligato pagare l'intiera somma, o vero la metà, o anche scudi quaranta, con che resti il medesimo assoluto di quella rata de frutti, che il medesimo haveva sborsata, ed anche di tutto pagando l'intiera somma.
E così fu dimessa la suddetta Congregazione.
Pietro Andora Seg.rio
Die Mensis Julj 1782, Indictione 15, tempore Pontificatus Sanctissimi in Christo Patris, et Domini Nostri Domini Pij Divina Providentia Papapae P. VI anno eius octavo.
(omissís)
Franciscus Rossini Notarius rogatus:
Articoli da proporre, e risolvere nella Congregazione da tenersi nel Palazzo Anzianale Sabbato 23 Febraro 1782 da Sig.ri Nobili, e Cittadini tutti di già preventivamente intimati, che vogliono concorrere alla costruzzione dei nuovo Teatro in questa Città di Amelia, con pensare al sito, determinare di prendere i danari ad interesse, fissare il tempo per il compimento, la maniera di pagare, ed altro, che sarà necessario; come meglio si espone nei seguenti Articoli:
1° | - Stabilire di fare il nuovo Teatro. |
2° | - Determinare di prendere quattro, o cinque mila scudi a censo, e non p [per] più possino istrumentare i Deputati. |
3° | - Obbligarsi tutti i Concorrenti qui a piè sottoscritti di pagare scudi otto ogn' anno per fino alla totale estinzione si di sorte, che di frutti, del danaro preso ad' interesse, con che tutti gli obbligati debbono avere in proprietà un Palco per il loro uso, ed a loro libera disposizione negli Ordini primo, secondo, e terzo, delle quali cose oltre l'obbligo camerale, che dovranno fare qui sotto colle loro sottoscrizioni i Sig.ri Associati, se ne debba stipulare pubblico Istromento, allor' che il numero de Concorrenti sarrà sufficiente, per andare avanti nell' lmpresa, e non istrumentando, restino ugualmente obbligati. |
4° | - Che si debba venire all'elezzione di quattro Deputati del Ceto Nobile, e due del Ceto Civico, e a suo tempo si debbino eleggere dalla Congregazione del Teatro due Sindici, i quali dovranno rivedere unitamente i conti alli Sig.ri Deputati, i quali Sig.ri Deputati dovranno tenere depositato, il danaro assegnato per il Teatro, nel Sagro Monte della Pietà, pregando fin da oggi il Sig.r Depositario de danari, pro tempore, di prendersi l'incommodo di tenerlo in Deposito in esso Sagro Monte, e che non debba fare alcun' sborso senza l'ordine firmato almeno da tre Sig.ri Deputati, e fra questi se mai vi nascesse alcun disparere, potranno intimare la Congregazione, perché da essa venga il tutto sciolto, e risoluto; Stabilito tutto ciò, sarà al libero arbitrio de Sig.ri Deputati di venire scegliendo il sito, o siti, ove costruire il Teatro, trattare per la compra di quella Casa, che crederanno più adatta, e di maggior vantaggio, e di questa non stabilirne il contratto senza prima averla proposta alla piena Congregazione per l'approvazione, la qual Congregazione non avrà verun' vigore, se non viene composta da dodici Soggetti della Società del Teatro, si del Ceto Nobile, che Civico, ed' approvata, e scelta la Casa, i Sig.ri Deputati istrumenteranno, p [per] la compra. |
5° | - Eseguito tutto ciò, dovranno i Sig.ri Deputati sciegliere gl'Architetti, da proporsi per la scielta alla Congregazione, e scielto, che sarà, dovrà questi fare il Disegno, o Modello, acciò la Congregazione resti soddisfatta. |
6° | - Che non essendo sufficienti tutti i Sig.ri della Congregazione, per riempire il numero de Palchi, prima d'ogn'altro passo dovranno i Sig.ri Deputati girare da quei Sig.ri Nobili, e Cittadini, che non fossero intervenuti alla Congregazione, per interpellarli, se vogliono, ancora loro il Palco, di poi scrivere non solo ai nostri Sig.ri Concittadini, ma altresì far diligenza con altri, che possiedono in questa Città, e che presentemente si trovano fuori di essa, se vogliono anch'essi il Palchetto; fatte tali diligenze, si permetterà a chi volesse più d'un Palco, possa ottenerlo; Di poi far ricerca di esitare i Palchi a quelle Persone più Civili della Città, e Forastiere. |
7° | - Dalli Sig.ri Deputati dalla Congregazione a nome della medesima dovranno a suo tempo esser pregati i Sig.ri Imbussolatori, acciò nella confezzione del Bussolo faccino grazia di far la legge, che qualunque aggregazione, o di Nobili, o di Cittadino il quale non avrà Palchetto, sia obbligato di prenderlo, con pagare quella stessa rata, che avranno pagata li stessi Associati, cioè di scudi otto annui fino al totale compimento della valuta di esso, come meglio di sopra si è espresso. |
8° | - Fatte tutte le debite diligenze per l'esito dei Palchi, restando vari di questi invenduti debbino andare a beneficio degli interessati, e non si debbino vendere, che ai prezzo, che realmente costaranno, con comprenderci ancora i frutti per essi pagati, e che niuno degl'interessati possa pretendere di cambiare con questi in occasione di opere, per non stare in quello, che a sorte gli sarà toccato; mà in caso di voler cambiare, debba, chi vuol godere di tal vantaggio pagare il prezzo, che dai Sig.ri Deputati sarà creduto di ragione, e questo ritratto debba esser sempre a favore degli Associati. |
9° | - Che non debba demolirsi il Teatro vecchio, se prima non sarà fatto il nuovo, il qual nuovo Teatro dovrà esser compito dentro il termine di due anni dall'incominciamento della Fabrica. |
10° | - Fatto, che sarà il nuovo Teatro, composto di quattro ordini di Palchi, compresa la Piccionara, di numero quindici Palchi per ordine; mà siccome nel primo Ordine la Porta ne leva uno, nel secondo ordine il numero ottavo resta destinato per li Sig.ri Governatore, ed' Anziani, sempre però per le loro Persone tantum, nel terzo se ne deve assegnare uno per la Famiglia del Sig.r Governatore, cioè Moglie, e Figlie, o altre Parenti seco Lui abitanti in genere femminino, per i quali dovrà soccombere alla spesa la nostra Comunità, come altresì per il Palco con gabbia in luogo adattato per il Bargello, sua Famiglia, e Birri, ottenendone per tutto ciò la dovuta licenza; Quindi è, che restando il numero de Palchi padronali a quarantadue, questi verranno ogni volta, che vi sarà comedia di Carnevale estratti a sorte per ogni Famiglia degl' obbligati, facendo la prima volta l'estrazione non solo delli Palchi, mà eziandio degl'ordini, ove avranno ad' avere il loro Palco, e così negl'anni avvenire passando quei del primo ordine al secondo, quei del secondo al terzo, e quelli dei terzo al primo, sempre per estrazzione de Palchi, e questa non si farà, che una volta all'anno da Carnevale in Carnevale, e solo in quegl' anni, che si aprirà il Teatro in Carnevale, come il tutto si spiegarà nei Capitoli da formarsi non solo in questo mà in tutto altro concernente al Teatro, i quali non avranno alcun vigore, se non verranno approvati dalla Congregazione di esso. |
11° | - A scanzo di fallimenti, ragioni di fìdecommissi, ed' altro, intendiamo noi sottoscritti, che se qualcuno per qualunque titolo non avesse, o non potesse pagare, dopo aver fatto contro di questi le debite giudiziali azzioni s' intenda, che quello, il quale cadesse sotto questa eccezzione, non possa pretendere niente di ciò, che già avrà sborsato, ed' il Palco di questi resti immediatamente devoluto a favore degli Sigri Associati. |
12° | - Perché l' Impresario possa con più facilità accudire all'impresa del nostro Teatro nell'occasione dei Carnevale, o in altri tempi, in cui si volesse aprire il Teatro, si dichiara, che in caso, che il Sig.r Governatore fosse senza famiglia, come si è detto nell'articolo decimo, il Palchetto per la medesima destinato restando all'ora inutile, sia a favore dell' Impresario, come sia a favore dei medesimo Impresario tutto il quarto ordine, e Platea. |
E per la validità di tutte, e singole cose, noi sottoscritti, ciascuno particolarmente, obblighiamo noi stessi beni, ed Eredi nella più ampia forma della Rd.a Cammera Ap.lica.
Amelia questo di 23 Febraro 1782
(seguono le firme)
Io Gio. Batta Franchi m'obbligo per Scudi otto l'anno fino al totale pagamento |
Io Ubaldo Farrattini idem |
Io Cav. Stefano Cansacchi idem c. s. |
Io Nicolò C.te Cerichelli idem c. s. anche per il fratello per un solo palchetto |
Io Francesco Venturelli m'obbligo per Scudi otto l'anno |
Io Orso Orsini idem c. s. |
Io Fran.co Ant. Fiammetta idem c. s. |
Io Giacomo Lucani idem c. s. |
Io Vincenzo Petrarca idem c. s. |
Io Pasquale Presei idem c. s. |
Io Giovanni Gubbini idem c. s. |
Annibale Petrignani idem c. s. |
Io Bartolomeo Ferrattini idem c. s. |
Fran.co M.a Piacenti idem c. s. |
Io Gio.M.a Piacenti accedo all'obbligo di mio Padre |
Fran.co Franchi Clementini m'obbligo per scudi otto l'anno |
Giuseppe Venturelli idem c. s. |
Io P. Maria Cozza Lancia idem c. s. anche come tutrice dei Figli |
Io Mario Can.co Lancia accedo all'obbligo di mia Madre |
Pietro Geraldini per Scudi 8 l'anno |
Maria Cassiani Catenacci idem c. s. |
Tancredi Ant. Cibbo idem c. s. |
Anton Maria Tenente Novelli idem c. s. |
Carlo Petrucci idem c. s. |
Alvaro Pereyra idem c. s. |
Io Lor. Cat. Vannicelli idem c. s. |
Io Fran.co Vannicelli accedo l'obbligo di mio Padre |
Io Paolo Franchi m'obbligo per Scudi otto l'anno |
Io Giuseppe Studiosi idem c. s. |
Carlo Petrucci idem c. s. |
Gaspare Racani idem c. s. |
Alvaro Pereyra idem c. s. |
Cav. Stefano Cansacchi idem c.s. |
Gio.Batta Franchi idem c.s. |
Fran.co Franchi idem c.s. |
Paolo Franchi idem c.s. |
* * *
[ Il presente lavoro è stato pubblicato dalla casa editrice Thyrus in "Collana di Studi e Ricerche Locali". (Giugno 1996) ]Rosita Bassini è nata a Forli' e vive a Terni dal 1955. Laureatasi in Lettere classiche, ha svolto l' attività di insegnante nella Scuola Media. L'idea di una ricerca sul Teatro di Amelia è nata proprio nella scuola, per il desiderio di suscitare interessi nei ragazzi e per orientarli verso valori che possano nel contempo stimolare la loro creatività e la volontà realizzatrice.
[ Particolare dell' antica decorazione del soffitto del Teatro. (Realizzazione grafica della prof.ssa Gabriella Cecchetti Girotti) ]