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  Interviste


 

Futuroma

di David Rossi - Gen. 2000

Il calcio del Duemila, si sa, è basato più sull'apparire che sull'essere, più sulla verità virtuale televisiva che sulla realtà vera del campo, più sui sogni riguardanti il futuro che sulla (spesso) cruda realtà. E così i tifosi hanno imparato velocemente a superare con la testa il coinvolgimento che deriva dalla partita della propria squadra, soprattutto se questa non riesce a esaudire i desideri più banali, tipo vincere un derby o, comunque ottenere la supremazia stracittadina. I presidenti delle società di calcio hanno a loro volta fatto proprio il meccanismo, scongiurando polemiche e "processiè con le promesse di grandi acquisti, salvo poi smentirsi all'apertura del calciomercato. Questo accadeva fino a qualche tempo fa al presidente della Roma Franco Sensi. Poi l'inversione di tendenza, determinata anche dagli introiti televisivi: prima Montella, poi il trio bolognese Antonioli, Rinaldi, Mangone e, ancora, l'arrivo alla corte di Capello di Marcos Assuncao, centrocampista della nazionale brasiliana. Infine, lo scambio Di Biagio-Zanetti (all'inizio criticato, alla lunga apparso fruttuoso); nel frattempo è stato acquistato anche Walter Adrian Samuel dal Boca Juniors, il difensore più inseguito al mondo, in procinto di sbarcare a Roma l'estate prossima dopo un anno in prestito alla squadra d'origine. Ma non è ancora finita.

Ormai sono pochissimi i nomi che stimolano ai massimi livelli le menti dei tifosi, ormai informatissimi su tutti i campionati e le competizioni che si svolgono sul globo terracqueo. Tra questi, sicuramente annoveriamo i due calciatori che sembrano accomunati da un futuro molto simile: il giapponese Hidetoshi Nakata e il brasiliano del Bayer Leverkusen Emerson Ferreira da Rosa, veri e propri oggetti del desiderio dei club più blasonati in circolazione. Diversi nel modo di giocare e nel modo di proporsi sul palcoscenico calcistico, i due centrocampisti sono destinati a trovarsi uno a fianco all'altro nel centrocampo romanista del Duemila. Per Nakata si tratterà, molto probabilmente, di assaggiare già dal campionato in corso la sensazione di vestire la maglia rossogialla, anche se il giocatore stesso non è, al momento in cui scriviamo, entusiasta di salire su un treno già in corsa con gli stessi passeggeri da agosto. Il suo arrivo a Roma divide già tifosi e addetti ai lavori, non tanto per le sue qualità (praticamente tutti lo considerano un campioncino), quanto per il suo possibile impiego a centrocampo, in posizione di centrale. Nakata, sia in Giappone (con il Bellmare) che al Perugia, ha sempre giocato da mezzapunta, nel ruolo cioè occupato nella Roma da un certo Francesco Totti. Proprio il capitano, recentemente, ha lasciato capire di non gradire questo tipo di concorrenza e Capello dovrà sudare parecchio per convincere il numero dieci che deve sentirsi tranquillo. A parte queste considerazioni, il ragazzo nato a Yamanashi il 22 gennaio del 1977, un metro e settantacinque per 72 chilogrammi, appare come un investimento di grande valore: non si pu˜ negare che Hide lo scorso anno ha rappresentato una delle sorprese più gradite del campionato italiano, segnando addirittura dieci gol alla sua prima stagione nel nostro paese. In molti pensano che l'operazione sia stata messa in piedi da Sensi soprattutto per motivi commerciali, data l'immensa popolarità di cui il giocatore nel suo paese: dopo l'Imperatore per i gipponesi c'è Nakata, personaggio ritratto su ogni tipo di gadget, protagonista di videogiochi, seguito stabilmente in Italia da una mezza dozzina di corrispondenti che a Perugia hanno praticamente obbligato la società ad approntare conferenze stampa quotidiane dedicate interamente all'asso nipponico (addirittura nel ritiro di Norcia c'era un'antenna parabolica portatile che trasmetteva tutti i giorni i movimenti del perseguitato Hidetoshi). Non " ancora chiaro se il buon Capello, notoriamente restio a concedersi più di una volta a settimana a microfoni e taccuini, si adeguerà a queste esigenze dei colleghi del Sol Levante, pur di avere a disposizione il trequartista con gli occhi a mandorla. Certo " che il tecnico di Pieris ha espressamente chiesto a Sensi di portarlo a Trigoria al più presto e quindi probabilmente sa già che cosa lo aspetta. Intanto i tifosi rossogialli già sognano: rivedremo in campo le magie tutte giapponesi alla Shingo Tamai o alla Holiver Hatton (per quelli che non li conoscono sono i protagonisti di celeberrimi cartoons dedicati al calcio, capaci di rovesciate a cinque metri di altezza e di tiri da ottanta metri dalla porta)? é il caso di dirlo, la palla passa a Hide. Non possiamo passargli ancora la parola perchŽ, nonostante i notevoli miglioramenti con la lingua italiana, ha ancora bisogno del traduttore per farsi capire. Eppoi non è un ragazzo a cui piace troppo parlare: ama invece concentrarsi in silenzio per allenarsi al meglio, dare il massimo soprattutto per accontentare l'allenatore, che si chiami Castagner, Boskov o Mazzone: tutti e tre hanno avuto parole d'elogio per questo ragazzo, soprattutto Mazzone che è pronto a scommettere che diventerà un campione. E Carletto di giovani promesse se ne intende, nevvero Totti?

Discorso diverso per quanto riguarda Emerson, il 23enne brasiliano che fa impazzire mezzo mondo per la sua capacità di unire classe, fosforo e muscoli. Il Bayer Leverkusen l'ha portato in Europa tre anni fa, quando ancora non era conosciuto al grande pubblico, per fare la riserva a Paulo Rink, l'altro brasiliano della squadra delle aspirine, incappato in un brutto infortunio. Risultato: Emerson il posto non l'ha mollato più, mostrando progressi a vista d'occhio in un ruolo, quello di regista davanti alla difesa, che inizialmente non gli apparteneva. Fin dai tempi del Gremio, infatti, ha sempre giostrato da mezza punta, preferibilmente sul settore destro, evidenziando una naturale predisposizione per la fase offensiva. Basta pensare che Zagalo ai mondiali di Francia '98 chiamò proprio Emerson per sostituire l'infortunato Romario! Poi, pian piano, la trasformazione tattica sotto la mano sapiente di Christoph Daum, il baffuto tecnico del Bayer che ha saputo costruire un fuoriclasse capace di contrastare l'azione avversaria, di mettere in moto i propri compagni e di proporsi spesso al tiro in zona d'attacco. Una miscela davvero unica nel suo genere, che fa di Emerson Ferreira da Rosa il centrocampista più corteggiato del mondo. Ventiquattro anni ancora da compiere (" nato il 4 aprile 1976 ) il compagno-amico di Zago, Cafu e Assuncao nella nazionale brasiliana ha un fisico tutto sommato robusto: un metro e settantanove di altezza per 74 chilogrammi di peso. Prima di approdare in Germania, Emerson ha sempre militato nel Gremio di Porto Alegre. Tra le altre cose " un grande amante della musica, soprattutto quella proveniente dal proprio paese. Proprio l'attaccamento al Brasile ha giocato un ruolo decisivo nella trattativa tra la Roma e il giocatore, a dir poco attratto dalla prospettiva di giocare nella squadra europea più brasiliana che c'è in circolazione. L'intrigo internazionale (reso tale dall'inserimento di oscuri personaggi alla ricerca di un appiglio per far saltare l'operazione) " storia recente, appare noioo ricordarlo nei dettagli. Sta di fatto, comunque, che la Roma si è mossa stavolta con largo anticipo su squadre del calibro di Milan (sempre attenta ai gusti di Capello, Josè Mari docet), Parma, Juventus, Manchester United e Atletico Madrid e ha strappato un contratto quinquennale a prova di bomba al numero dieci del Leverkusen. Gennaio o giugno conta poco; quello che è realmente importante è che la Roma nel prossimo futuro potrà usufruire dei servigi di un grandissimo campione, capace da solo di garantire un ulteriore salto di qualità a una rosa già competitiva.

Infine l'attacco. Dopo aver sistemato difesa (Samuel) e centrocampo, Capello pretende da Sensi un ultimo sforzo per l'acquisto di una punta in grado di competere con Montella e Delvecchio per una maglia da titolare per il prossimo anno. La scelta del buongustaio friulano " caduta su due nomi di grido: il serbo Savo Milosevic e l'olandese Ruud Van Nistelrooy. Il primo è il 26enne bomber del Real Saragozza, attuale Pichichi (capocannoniere) della Liga spagnola. Alto e robusto, potente, devastante in area di rigore, Savo ricorda moltissimo l'altro serbo Darko Kovacevic, acquistato quest'anno dalla Juventus. La clausola rescissoria del contratto con il Saragozza " proibitiva, circa settanta miliardi, ma il giocatore ha già trovato un accordo di massima con Sensi per la prossima stagione e vuole mettere il proprio club davanti al fatto compiuto. Il secondo nell'ordine della lista (il primo nelle preferenze della redazione di rosso&giallo) gioca nel PSV Eindhoven e da un paio d'anni prende a pallate i malcapitati portieri olandesi. Nello scorso campionato ha mantenuto una media straordinaria (31 gol in 34 partite) che gli " valso il titolo di Scarpa d'Argento europea, quest'anno ne ha già realizzati diciannove e sembra ancor più inarrestabile. In patria hanno scomodato addirittura Van Basten per cercare un paragone calzante alle sue gesta e calcolando che il nome di battesimo " lo stesso di Gullit, possiamo stare certi che il buon Van Nistelrooy farà parlare di se negli anni a venire, a cominciare dagli Europei che si disputeranno proprio nei Paesi Bassi da giugno in poi. Sarebbe un errore però attendere una simile vetrina: il PSV chiede sessanta milardi fin da ora, figuriamoci se il lungagnone trascinasse l'Olanda verso il titolo a suon di gol, quale potrebbe diventare la sua quotazione. Stringere, Sensi, stringere.