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  Interviste


 

La mia lotta contro i mulini a vento

di Zdenek Zeman - Gen. 2000

Un millennio dopo, con qualche pareggio in più sul groppone, e soprattutto con nuovi problemi e considerazioni da affrontare, torno a parlarvi, forse per l'ultima volta dalla Turchia, speranzoso di riuscire a spiegare alcune verità spesso sottaciute. Come ho già avuto modo di dire, il Fenerbahce rappresenta moltissimo per più della metà del popolo turco. Per questo motivo, l'aspirazione di molti uomini facoltosi è quella di diventare presidente della squadra più amata e seguita in Turchia; in vista della rielezione di gennaio, hanno incaricato la stampa di fare pressioni sul presidente Yldrim affinchè si dimettesse e lasciasse libera una poltrona troppo gloriosa per poterne fare a meno. Se a questo si aggiunge il comportamento scellerato di alcuni uomini all'interno della squadra che confidano nel ritorno dell'ex presidente, la frittata può considerarsi fatta. Probabilmente il presidente sarà presto costretto a dimettersi, ed anch'io non mi sentirei più in grado di proseguire un lavoro che diventerebbe ancora più impossibile.
Quando è stato finalmente possibile disputare il derby, il 22 dicembre, lo scenario di Istanbul era completamente stravolto: pioggia e vento come raramente mi era successo di vedere, a condizionare una gara già condizionata dal dodicesimo uomo, il più importante, che il Galatasaray porta con sé in ogni gara di campionato. Un nostro primo tempo raccapricciante ha fatto sì che una splendida ripresa non fosse sufficiente a raddrizzare il risultato; il pubblico ha gradito molto i nostri sforzi, applaudendo nonostante la sconfitta. Non la pensano cos“ i giornali italiani, che hanno sognato lunghe contestazioni, ore trascorse rinchiusi negli spogliatoi e monetine lanciate con disprezzo su Zeman, che invece era stato colpito prima dell'incontro solo perchè i tifosi buttavano in campo tutto il possibile per festeggiare a loro modo il grande evento. Purtroppo, noto che la Gazzetta dello Sport ha una forte tendenza a voler creare, sulla mia esperienza, qualcosa di negativamente straordinario anche dove non c'è.
La notte di Natale in ritiro è un'altra novità che ricorderò a lungo; per me, abituato a festeggiare con l'apertura notturna dei regali fin da quando sono nato, è stato molto triste non poter consolidare la tradizione. Almeno, Natale mi ha portato una vittoria (con l'Erzurumspor) in mezzo a tanti pareggi, che a me sembrano strani per il modo in cui i giocatori li accolgono, quasi fossimo in lotta per la retrocessione e senza spingere alla ricerca della vittoria. é successo anche di giocare su un campo completamente innevato ad Ankara, dove ovviamente abbiamo pareggiato. L'inverno esiste anche in Turchia, e questo disturba molto un grande amante del caldo come me; tuttavia, guardare il mare dalla finestra non perde mai la sua spettacolarità. Vivere a Istanbul è fantastico, la società mi tratta come un re... Peccato ci sia anche la squadra.