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  Ripensandoci


 

Zeman ha convinto anche Zoff

di Gianni Melidoni - Gen. 1999

Altro che inverno zemaniano, a Parma è stato uno show.
«Partita esemplare, nel primo tempo le due squadre si sono fiutate, annusate. Nella ripresa non sono saltate le marcature come qualche commentatore incompetente ha sottolineato senza vergogna per la banalità (era una partita tra due squadre che giocavano a zona), ma è saltata la paura, è andato a farsi benedire il rispetto reciproco. Ed è stato spettacolo assoluto. La Roma poteva vincere, ma deve essere lo stesso contenta di quanto mostrato.

Ora sono tutti convinti che può davvero prendersi lo scudetto». Proprio a Parma si è avuta la definitiva conferma: Totti è il leader che la Roma cercava.
«Già. Totti sta crescendo come tutta la squadra. Però deve ancora maturare come uomo, è ancora un ragazzo. Il suo talento è fuori discussione, esaltato da una squadra che offre sempre punti di riferimento e da un gioco in cui la palla corre veloce».

A Parma si è pure riproposto il problema della punta centrale. Contro Cannavaro Delvecchio è naufragato.
«Delvecchio non è un fenomeno, d'accordo. Però ha segnato otto gol in campionato e in Europa ha spesso risolto situazioni ingarbugliate. Si muove molto, tutta un'altra cosa rispetto alla statiticità di Balbo. Abel giocava alla vecchia maniera, da qui le incomprensioni con Zeman sfociate nella cessione. Il credo della Roma è: tutti per uno, uno per tutti. Ma bisogna svariare, non solo sacrificarsi. Intendo dire: se al posto di Delvecchio ci fosse stato Inzaghi avrebbe segnato 12 gol anziché gli otto dell'altro e la Roma sarebbe in testa al campionato».

A proposito di campionato, la Fiorentina regge bene in cima alla classifica.
«Escludo che possa vincere lo scudetto, Trapattoni è rimasto indietro, considera ancora il pareggio un risultato positivo, e non due punti persi. Rimarrà vittima delle sue paure. Confermo, invece, che ho molta stima del Milan e di Zaccheroni, ci sarà un ritorno della Lazio, più difficile la risalita dell'Inter, impossibile quella della Juventus, il distacco dalla testa è una voragine».

Quattro convocati in Nazionale: anche Zoff si è convertito alla Roma di Zeman che non gli è mai stato troppo simpatico.
«Mi ricordo quando mi mandava attraverso il collega Salticchioli le sue velenose ironie su Zeman. Fortuna che ha cambiato registro, i meriti di Zeman sono enormi, fa venire il gioco prima dei giocatori, e la dura preparazione estiva consente di segnare sempre negli ultimi minuti».

Il sorteggio di Coppa Uefa ha regalato per marzo Sacchi e l'Atletico Madrid.
«Sacchi contro Zeman è la partita del secolo. Sfida impossibile, fantastica, spettacolo allo stato puro, da consigliare a tutti gli amanti del calcio. Moduli diversi? Non so, quando il Milan di Sacchi si apriva gli attaccanti diventavano sei».

In porta, forse, ci sarà Konsel. Potrebbe tornare titolare tra pochi giorni.
«Il problema è solo di Konsel, difficile subentrare a un giocatore - Chimenti - che ha sbagliato poco e ha salvato diverse situazioni intricate. A 37 anni, a freddo, si rischia molto».